Il cinema ha subito una forte evoluzione negli ultimi anni, complice anche l’avvento del digitale e l’avvento dei servizi streaming che hanno “limitato” il potere egemone del medium. Un ridimensionamento che tuttora viene studiato e valutato.
Una volta, il Cinema era una forma d’arte in tutti i sensi e anche il marketing e le locandine per promuovere i film erano dei prodotti artistici unici e che potevano vivere al di fuori dell’esperienza cinematografica. Le locandine dei film, al contrario di oggi dove sono prettamente fotografie elaborate digitalmente in modo grafico, venivano realizzate da artisti, da dei pittori che prestano la loro arte per realizzare immagini evocative in grado di incentivare il pubblico ad andare a vedere quel determinato film. La nobile arte dei “cartellonisti” ormai andata perduta e che, oggi, è legata ad una forma arcaica e passata del “Vecchio Cinema”. Una pratica (purtroppo) assolutamente in disuso ma che, fino a qualche decennio fa, era la norma. Una forma artistica ancillare che merita di essere scoperta (o riscoperta) e rivalutata.
“Nulla come il cinema ha saputo scandire decenni e decenni di narrazione della società, nei suoi gusti, nei suoi sogni, nei suoi drammi, nella storia della nostra vita”. (Carlo Verdone nella prefazione del volume)
Massimo Baroni, da sempre collezionista e cultore delle leggendarie locandine “pitturate”, ha raccontato tutto ciò nel volume Pittori di Cinema (Lazy Dog, € 89), un libro splendido e che fornisce la giusta ribalta a grandi artisti ormai finiti nel dimenticatoio. Dire che tutti noi ne abbiamo almeno vista una nella vita. Immagini talmente iconiche che sono entrate a far parte nell’immaginario collettivo. Il volume fornisce un background sulla nascita di alcune delle pitture più famose e fornisce una biografia, un nome e un volte, degli artisti che hanno concepito tali opere. Baroni da anni si fa promotore di una riscoperto dei “cartellonisti” e perciò ha deciso di realizzare un imperdibile volume.
Il libro è composto da ben 432 pagine dove vengono presi in esame ben 28 pittori con 500 illustrazioni a colori, spesso inedite, che comprendono bozze, schizzi e lavori scartati. Un opera definitiva che racchiude decadi di Cinema. Ovviamente, Baroni ha attinto dalla sua collezione personale e ha raccolto le testimonianze degli artisti che hanno raccontato aneddoti sulle loro opere. Non solo, il calligrafo Luca Barcellona e l’art director Andrea Mi, sempre nel libro, prendono in esame il lettering e la composizione grafica dei manifesti, mentre la storica dell’arte Alessandra Cesselon i pittori e le loro opere. Uno sguardo omnicomprensivo e che sazia sia l’apparato artistico che quello cinefilo.
Arte e Cinema sono due forme artistiche che si sono avvicinate più volte nel corso degli anni ma con le pitture cinematografiche delle locandine, si è raggiunti ad un connubio perfetto. Questo volume è imperdibile sia per gli amanti della pittura che per i cultori del cinema; inoltre è da apprezzare la ricostruzione storica-artistica degli autori, spesso celati e mai diventati famosi. Una riscoperta doverosa ed essenziale per valutare appieno la nobile arte dei “cartellonisti” del Cinema. Perciò, fatevi avvolgere dai colori e dalla memoria sfogliando questo volume pregno di Cinema e di Pittura.
Scrivi