“Isis, Tomorrow” esce in sala da settembre distribuito da ZaLab, dopo la presentazione giovedì 30 agosto alla Mostra del Cinema di Venezia
ISIS, TOMORROW, The lost souls of Mosul è il documentario di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, prodotto da FremantleMedia Italia con Rai Cinema, che sarà distribuito in Italia da ZaLab a settembre e all’estero da Cinephil, dopo essere presentato ufficialmente il 30 Agosto alla 75esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, in Selezione Ufficiale, Fuori Concorso.
Sarà in grado l’Iraq di accettare i figli dell’Isis come propri figli, di perdonare le loro madri, di riconciliare le anime del paese? ISIS, TOMORROW cerca una risposta a questa domanda. Nell’ideologia dell’Isis i bambini sono l’arma più efficace per portare nel futuro l’idea di un grande Califfato universale: eredi di un unico obiettivo, creare un mondo diviso a metà, da un lato gli jihadisti e dall’altro lato gli infedeli da sterminare. I lunghi mesi della guerra, vengono ripercorsi attraverso le voci dei figli dei miliziani addestrati al combattimento e a diventare kamikaze, fino a seguire i loro destini nella complessità del dopoguerra, un dopoguerra di vedove bambine e ragazzi marginalizzati, in cui il sangue della battaglia lascia spazio alle vendette e alle ritorsioni quotidiane, alla violenza come sola risposta alla violenza.
Scritto e diretto da Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, che ne hanno curato anche la fotografia, con il montaggio di Emanuele Svezia e Sara Zavarise e le musiche originali di Andrea Ciccarelli. È una produzione FremantleMedia Italia con Rai Cinema, in coproduzione con Wildside, in collaborazione con Cala Filmproduktion e Bayerischer Rundfunk con Arte, prodotto da Lorenzo Gangarossa e Gabriele Immirzi.
La distribuzione
ZaLab, associazione culturale attiva da più di dieci anni nella produzione, distribuzione e promozione di film-documentari e progetti culturali, accompagnerà la distribuzione del film sviluppando un progetto di partecipazione e interazione ampio e a lungo termine.
La tournée di proiezioni sarà accompagnata dagli autori e da eventuali discussioni e dibattiti, grazie anche alla partnership con l’associazione Un Ponte Per…Organizzazione Non Governativa attiva Italia e in Medio Oriente dal 1991 con programmi di cooperazione, campagne di sensibilizzazione, interventi di peacebuilding e assistenza umanitaria. In particolare in Iraq, oggi, opera nelle aree liberate dall’ISIS fornendo assistenza sanitaria e sostegno psico-sociale, ricostruendo strutture scolastiche e sanitarie, promuovendo la coesione sociale. A questo fine ha aperto cinque centri giovanili (Officine di Pace): spazi di aggregazione dove giovani iracheni, siriani e curdi possono praticare pace e convivenza. La distribuzione del documentario sosterrà l’apertura di uno di questi centri a Mosul.
Gli autori
Francesca Mannocchi, reporter e giornalista, collabora da anni con numerose testate italiane e internazionali e televisioni. Il suo lavoro si concentra sul racconto di migrazioni e zone di conflitto. Ha realizzato reportage da Iraq, Libia, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan. Ha seguito e raccontato la difficile transizione postrivoluzionaria in Libia, le guerre a Gaza, il colpo di stato in Egitto nel 2013, le guerre per liberare Sirte e Mosul dall’occupazione dell’Isis. Ha vinto il Premio Giustolisi con un’inchiesta sul traffico di migranti e sulle carceri libiche e il Premiolino 2016, il principale premio giornalistico italiano.
Alessio Romenzi, fotografo. Le sue foto appaiono sulle pagine delle maggiori testate internazionali: Time Magazine, International Herald Tribune, Los Angeles Times, Newsweek, L’Espresso, Der Spiegel, Paris Match e Stern. Il suo lavoro si focalizza su guerre e fenomeni migratori. Ha raccontato le primavere arabe prima di dedicarsi al conflitto siriano. È stato uno dei primi fotografi in grado documentare le proteste contro il regime di Bashar al Assad e poi la guerra di Siria. Recentemente si è dedicato al fenomeno migratorio in Libia e alle guerre per liberare Sirte e Mosul dall’occupazione dell’Isis. Ha vinto il World Press Photo e numerosi altri premi internazionali tra cui Picture of the Year, Premio Baldoni, Premio Dolega.
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