La figura di Stanley Kubrick finisce con l’essere sinonimo di “cinema” anche per chi non abbia mai visto un suo film. Maestro indiscusso in grado di affrontare ed eccellere nei generi più disparati, la sua influenza sui cineasti di tutto il mondo è stata ed è tuttora profonda. Gregory Monro prova a raccontare l’artista e le sue opere in Kubrick by Kubrick, avvalendosi delle interviste ai suoi collaboratori ma soprattutto allo stesso regista. Uomo notoriamente riservato, Kubrick aveva però accettato in passato di farsi intervistare dal critico Michel Ciment e ciò ha rappresentato un’occasione preziosa per conoscere il suo pensiero, sul suo lavoro come sul resto.

Monro allestisce il suo documentario in modo da armonizzarsi quanto possibile con lo stile di Kubrick, utilizzando location ed espedienti di regia a lui associati. Ne emerge un ritratto che per quanto gradevole e interessante, specie per chi già conosca il cinema kubrickiano, finisce per essere fagocitato dalla grandezza del soggetto che racconta. La messa in scena e le tecniche filmiche di Monro passano in secondo piano davanti alla voce autorevole di Kubrick e alle esternazioni sue e degli altri intervistati, tra i quali Malcolm McDowell, Jack Nicholson e Shelley Duvall.

Curioso il fatto che, nonostante questo, da Kubrick by Kubrick emerga un aspetto del maestro del cinema che in pochissimi prenderebbero in considerazione: la sua mancanza di pianificazione. Abituati come siamo all’idea di un Kubrick perfezionista maniacale, l’idea che non tutto ciò che si vede nelle sue opere fosse stato progettato in anticipo potrebbe stonare con l’aura di demiurgo del regista. Il pensare a determinati aspetti delle sue opere direttamente sul set, anche avvalendosi della collaborazione di maestranze e attori, ci regala una sfaccettatura che arricchisce ulteriormente la sua figura.

Il cinema è per propria natura basato sulla collaborazione. Kubrick ne era ben consapevole e proprio per questo integrava gli interventi di attori e troupe che riteneva più meritevoli, dimostrando in tal modo il suo essere tutt’uno con l’arte che concretizzava. L’approfondimento di questo volto dell’artista, unito alla già citata attenzione alla resa della messa in scena kubrickiana, rende Kubrick by Kubrick un documentario da vedere.

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