Biografilm festival annuncia la selezione di film della sua sedicesima edizione: sono 26 i Paesi rappresentati, il 33% del programma è composto da opere prime e il 40% da film con registe donne. I 43 film selezionati saranno visibili sulla piattaforma MyMovies.it, gratuitamente, dal 5 al 15 giugno. Saranno due giurie, una per ogni sezione competitiva del festival, a scegliere i migliori film. Nasce una nuova sezione: Meet the Masters.

«È una grande emozione presentare al pubblico di Biografilm l’opera di alcuni maestri, di tanti talenti già noti e premiati, e al tempo stesso puntare sulle opere prime, ben il 45% nei due concorsi. Seguire e valorizzare i talenti emergenti, che magari potranno essere i maestri e le maestre del futuro, è stato motivo di ispirazione per tutto il nostro lavoro di selezione – dichiara la direttrice Leena Pasanen – Sono orgogliosa specialmente di poter dare spazio a un cinema sempre più fatto da donne, alla regia ma anche alla produzione e in tutti gli altri ruoli. Se consideriamo i film in concorso, la percentuale delle registe arriva al 45%».

In Concorso internazionale:

  • Barzakh (Barzaj), di Alejandro Salgado (Spagna, 2019, ’72), anteprima italiana
  • Because of My Body, di Francesco Cannavà (Italia, 2020, ’83), anteprima mondiale
  • The Earth is Blue as an Orange (Zemlia blakytna niby apel’syn), di Iryna Tsilyk (Ucrina, Lituania, 2020, ’74), anteprima italiana
  • Ecstasy (Êxtase), di Moara Passoni (Stati Uniti, Brasile, 2020, ’72), anteprima italiana
  • Faith, di Valentina Pedicini (Italia, 2019, ’93), anteprima italiana
  • It Takes a Family (De skygger vi arver), di Susanne Kovács (Danimarca, 2019, ’59), anteprima italiana
  • King Of The Cruise, di Sophie Dros (Paesi Bassi, 2019, ’74), anteprima italiana
  • Noodle Kid (La yi wan mian), di Huo Ning (Cina, 2019, ‘107), anteprima italiana
  • Sing Me a Song, di Thomas Balmès (Francia, Germania, Svizzera, 2019, ’99), anteprima italiana
  • This Train I Ride, di Arno Bitschy (Francia, Finlandia, 2019, ’77), anteprima italiana
  • Wake Up on Mars (Réveil sur Mars), di Dea Gjinovci (Francia, Svizzera, 2019, ’74), anteprima italiana
  • Walchensee Forever, di Janna Ji Wonders (Germania, 2020, ‘110), anteprima italiana

Nella sezione competitiva Biografilm Italia:

  • The House of Love (La casa dell’amore), di Luca Ferri (Italia, 2020, ’77), anteprima italiana
  • In a Future April (In un Futuro Aprile), di Francesco Costabile e Federico Savonitto (Italia, 2019, ’80), anteprima italiana
  • La nostra strada, di Pierfrancesco Li Donni (Italia, 2020, ’70), anteprima mondiale
  • La Pallina sulla conca, di Francesca Iandiorio (Italia, 2020, ’60), anteprima mondiale
  • Sons of Honour (Parola d’onore), di Sophia Luvarà (Italia, Paesi Bassi, 2020, ’84), anteprima mondiale
  • Sqizo, di Duccio Fabbri (Italia, Stati Uniti, 2020, ’70), anteprima mondiale
  • Tuttinsieme, di Marco Simon Puccioni (Italia, 2020, ’82), anteprima mondiale
  • West Of Babylonia, di Emanuele Mengotti (Italia, 2019, ’82), anteprima mondiale

Nella sezione Biografilm Art & Music:

  • Abbas by Abbas, di Kamy Pakdel (Francia, 2019, ’53), anteprima internazionale
  • Being Eriko (Erikos verdener), di Jannik Splidsboel (Danimarca, Norvegia, 2020, ’75), anteprima internazionale
  • Don’t Rush, di Elise Florenty e Marcel Türkowsky (Belgio, Francia, Germania, 2020, ’53), anteprima italiana
  • Gli anni che cantano, di Filippo Vendemmiati  (Italia, 2020, ’90), anteprima mondiale
  • Half Dream (Ban Meng), di Dandan Liu (Germania, 2019, ’86), anteprima internazionale
  • Keyboard Fantasies: The Beverly Glenn-Copeland Story, di Posy Dixon (Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Canada, 2019, ’63), anteprima italiana
  • Kubrick by Kubrick (Kubrick par Kubrick), di Gregory Monro (Francia, Polonia, 2020, ’72), anteprima italiana
  • Margaret Atwood: A Word After A Word After a Word is Power, di Peter Raymont e Nancy Lang (Canada, 2019, ’92), anteprima italiana
  • My Rembrandt, di Oeke Hoogendijk (Paesi Bassi, 2019, ’95), anteprima italiana

Nella sezione Contemporary Lives:

  • #Unfit – The Psychology of Donald J. Trump, di Dan Partland (Stati Uniti, 2020, ’83), anteprima italiana
  • Always Amber, di Lia Hietala e Hannah Reinikainen (Svezia, 2020, ’76), anteprima italiana
  • Angels on Diamond Street, di Petr Lom (Paesi Bassi, Norvegia, 2019, ’88), anteprima italiana
  • Chained (Agora II), di Yorgos Avgeropoulos (Grecia, Germania, 2020, ‘110), anteprima italiana
  • Fat Front, di Louise Unmack Kjeldsen e Louise Detlefsen (Danimarca, 2019, ’87), anteprima italiana
  • The Forum (Das Forum), di Marcus Vetter (Germania, Svizzera, 2019, ’92), anteprima italiana
  • Love Child, di Eva Mulvad (Danimarca, 2019, ‘110), anteprima italiana
  • Merry Christmas, Yiwu, di Mladen Kovačević (Svezia, Serbia, Francia, Germania, Belgio, Qatar, 2020, ’94), anteprima italiana
  • Self Portrait, di Katja Høgset, Margreth Olin e Espen Walli (Norvegia, 2020, ’77), anteprima italiana
  • Termite (Mouriyaneh), di Masoud Hatami (Iran, 2019, ’86), anteprima italiana
  • We Were Not Born Refugees (No nacimos refugiados), di Claudio Zulian (Spagna, 2020, ’82), anteprima mondiale

Nella nuova sezione Meet the Masters:

  • I Walk, di Jørgen Leth (Danimarca, 2019, ’90), anteprima italiana
  • Irradiated (Irradiés), di Rithy Panh (Francia, Cambogia, 2020, ’88). anteprima italiana
  • Master Cheng (Mestari Cheng), di Mika Kaurismäki (Finlandia, Cina, Regno Unito 2019, ‘114)

 

Meet the Masters

Biografilm festival presenterà i film in programma alla stampa e al pubblico, con comunicati e attraverso il sito e i social, una sezione alla volta, cominciando con la nuova sezione di quest’anno: Meet the Masters. I tre film che la compongono sono le ultime opere di tre filmakers che il festival vuole mettere in evidenza. Ciascuna di queste tre proiezioni sarà seguita da un’intervista con il regista, per approfondire la sua visione del mondo e del cinema attraverso l’ultimo film realizzato.

«Per me è un onore avere a Biografilm questi talenti europei con cui ho avuto il piacere di lavorare in passato – spiega la direttrice Pasanen – e mi fa particolarmente piacere proporre il loro sguardo per aprire questa sezione nuova in questa edizione innovativa: Jørgen Leth è uno dei più interessanti e sperimentali registi e artisti scandinavi, Rithy Panh è una firma originalissima e inconfondibile, Mika Kaurismäki, finlandese come me, è capace di spaziare con maestria in grandi coproduzioni internazionali dal documentario alla fiction con grandi attori».

 

Di seguito le  sinossi dei film della sezione Meet the Masters.

I Walk, di Jørgen Leth

Jørgen Leth, regista, giornalista e poeta, è sopravvissuto ad un terremoto ad Haiti. Questo evento lo ha scosso ed ha avuto un impatto forte sulla sua vita. I Walk è un documentario personale, sul rapporto tra l’avanzare dell’età quando la voglia di vivere è ancora tanta.

Irradiated (Irradiés), di Rithy Panh

Non è possibile descrivere a parole cosa significhi essere un sopravvissuto. Bisogna sperimentare in prima persona quella irradiazione che può non avere motivazioni, di cui non si hanno informazioni, da cui non è possibile proteggersi. È necessario, per il bene di tutta l’umanità, prendere consapevolezza delle diverse forme di malvagità – dalle trincee agli atolli, dai campi di concentramento al silenzio. Il male si propaga, colpirà anche le generazioni future. Ma oltre, c’è l’innocenza. Premio per il Miglior Documentario alla 70° edizione della Berlinale.

Master Cheng (Mestari Cheng), di Mika Kaurismäki

Dopo la morte della moglie, lo chef Cheng e suo figlio si recano in una piccola cittadina in Finlandia per riallacciare i rapporti con un amico di vecchia data. Sirkka, proprietaria di un bar, offre loro vitto e alloggio e per ricambiare Cheng la aiuta in cucina, una bella sorpresa per la gente locale, che può gustare le specialità della cucina cinese. La sua cucina etnica diventa moneta di scambio culturale e Cheng diventa presto un apprezzato membro della comunità. Purtroppo, il suo visto da turista scadrà presto, e toccherà agli abitanti della cittadina trovare una soluzione per aiutarlo a restare.

 

Le giurie

La giuria del Concorso Internazionale di Biografilm 2020 è composta da Luca Ragazzi (regista e critico cinematografico), Shelly Silver (artista e videoartista), Martijn te Pas (programmer di festival e esperto di documentari).

Luca Ragazzi ha esercitato per 20 anni la professione di critico cinematografico, fin quando, nel 2008 ha debuttato insieme al suo compagno Gustav Hofer alla regia del documentario. Già dall’esordio con Improvvisamente l’Inverno Scorso (menzione speciale della giuria alla Berlinale e nastro d’Argento per il miglior documentario) la coppia si è distinta per uno stile particolare a cavallo tra il film d’inchiesta e documentario di creazione. Hanno fatto seguito Italy Love it or Leave it (2011), What is Left? (2014) e DicKtatorship (in anteprima a Biografilm 2019), tutti documentari lungometraggi che hanno girato per più di 300 festival nel mondo. Nel 2018 inoltre collabora come casting e regista della seconda unità al cortometraggio documentario americano The Red Tree di Paul Rowley.

Shelly Silver è un’artista statunitense che lavora con il cinema, il video e la fotografia. Le sue opere sono state esposte e trasmesse negli Stati Uniti, in Europa e in  Asia. È professoressa associata di Visual Arts alla Columbia University School of the Arts. Ha insegnato Video arte presso la German Film and Television Academy, la New York University Tisch School of the Arts, la Cooper Union for the Advancement of Science and Art, e insegna al momento alla Columbia University. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi istituzioni, come la Guggenheim Foundation, la Jerome Foundation, la Japan Foundation e Anonymous was a Woman.

Martijn te Pas  ha fatto parte per circa 20 anni (2000-2019) dell’ufficio di programmazione dell’International Documentary Film Festival Amsterdam (IDFA). Come responsabile del programma ha portato avanti attività di ricerca per la selezione del festival e i focus gestendo una grande rete di professionisti del cinema e frequentando i maggiori festival internazionali, spesso come giurato. È consulente di IDFA Bertha Fund, IDFA Forum, e u R O P E doconsultancy ed è Guest Documentary Programmer pe Nordisk Panorama 2020.

 

La giuria del Concorso Biografilm Italia è formata da Roberta Mattei, attrice di cinema e teatro, Cristina Rajola, produttrice di documentari ed esperta di coproduzioni internazionali, Ester Sparatore, artista e documentarista.

Roberta Mattei inizia a recitare a 12 anni in teatro e si diploma al Centro sperimentale di Cinematografia. Lavora in tv in diverse serie e nel 2014 è Annarella in Veloce come il vento di Matteo Rovere che le varrà la candidatura ai David Di Donatello. La sua carriera continua col maestro Claudio Caligari in Non essere cattivo. In seguito è diretta da Roberto Faenza, Giorgio Tirabassi, Marco Danieli, Maccio Capatonda, Stefano Mordini, Ficarra e Picone e quest’anno gira la serie di e con Niccolò Ammanniti, Anna.Insieme alla sua famiglia dirige un teatro e un centro culturale.

Cristina Rajola è una produttrice e produttrice esecutiva italiana di documentari, esperta di finanziamenti cinematografici e coproduzioni internazionali. Laureata in Semiotica del Cinema nel 2004 all’Alma Mater di Bologna, diplomata come produttrice ad EURODOC. Nel 2014 è stata selezionata come “producer in focus” da EDN durante CPH: DOX 2014. Ha lavorato con diversi talenti italiani ed europei, e ha prodotto tra gli altri Power to the People? di Lise Birk Pedersen, Loro di Napoli di Li Donni, Happy Winter di Totaro, The Butterfly di Cassigoli e Kauffman. Come ricercatrice di archivi audiovisivi ha contribuito a film come Videocracy di Erik Gandini e Shooting the Mafia di Kim Longinotto. Attualmente è Development Manager di Propaganda Italia. È membro di EWA Network a partecipa ai principali festival e mercati internazionali.

Ester Sparatore si diploma nel 2001 all’accademia di belle arti Abadir di Palermo. Ha collaborato con la società di produzione C.L.C.T. Broadcasting, curando regia, edizione e montaggio di documentari e cortometraggi. Ha realizzato videoinstallazioni e lavori di video arte, partecipando a numerose mostre in Italia. Dal 2007 collabora alla regia e alla fotografia di documentari con il regista Stefano Savona e la sceneggiatrice Alessia Porto: tra questi Palazzo delle Aquile (2011), che racconta i giorni di occupazione di un gruppo di famiglie rimaste senza casa nel cosiddetto Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo. Nel 2014 scrive e dirige insieme a Letizia Gullo Mare magnum, che ripercorre la campagna elettorale per il rinnovo del Sindaco del piccolo comune di Lampedusa. Il suo ultimo documentario Celles qui restent è stato presentato nella Compétition Internationale Longs Métrages a Visions du Réel e ha vinto il premio come miglior film del concorso Biografilm Italia a Biografilm festival 2019.

Informazioni di accesso al festival

Dal primo giugno sarà possibile prenotare un posto nella sala virtuale del festival, accedendo al sito www.mymovies.it e creando un account. Sarà possibile fruire la visione nell’arco delle 24 ore successive all’inizio della proiezione.

I film e gli incontri con gli autori saranno disponibili gratuitamente, in lingua originale con sottotitoli in italiano, per tutte le persone che si collegano alla piattaforma dal territorio italiano. Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito biografilm.it nei prossimi giorni.

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