The Witcher è una serie fantasy basata dalla serie di romanzi di Andrzej Sapkowski. Pubblicata da Netflix venerdì 20 dicembre, lo show seriale era uno dei progetti originali più attesi di quest’anno. Tuttavia l’attesa non è stata ben ripagata in quanto The Witcher si rivela una serie al di sotto delle sue potenzialità.
Dalla saga letteraria, anni fa, il personaggio di Gerald di Rivia è sbarcato, con enorme successo, anche al mondo videoludico. Visto l’ottimo fan base, Netflix ha deciso di adattare il ciclo fantasy in forma seriale, cercando di replicare il successo anche in “tv”. The Witcher non è una brutta serie, nel suo complesso è fatta benissimo e il protagonista (Henry Cavill) ha un’aura carismatica e riesce a reggere il ruolo con brillantezza. Quello che non riesce alla serie è di creare una narrativa semplice e districare l’intreccio narrativo che si propaga lungo diverse timeline temporali. Poco omogenea e soggetta a confusione in quanto non si capisce bene la temporalità. Quindi, dal punto di vista dello sviluppo diegetico, la serie non è lineare e desta confusione, incomprensione e porta ad annoiarsi.
L’altro grande neo dello show è quello di non essere in grado di impostare una mitologia solida, dettando le basi di quel mondo fantasy. Lo spettatore è costretto ad immagazzinare le informazioni e crearsi lui un filo per destreggiarsi in esso e ciò non giova alla fruizione. Soprattutto in un mondo seriale così ricco dove si consumano tanti prodotti e si ha poco tempo per elaborare la narrazione.
Questa prima stagione è composta da otto puntata di un’ora ciascuna, ma in numerose si nota una dilatazione della storia. I primi due episodi offrono una sorta di introduzione in quanto la vera storia parte dalla terza in poi e perciò lo show offre un ritmo non così ben equilibrato. Inoltre, le storie presenti in ciascuna puntata sono quasi autoconclusive e si amalgamo poco con la storia principale messa in secondo piano (trama verticale). Questa prima stagione sembra quasi un’introduzione, una sorta di prequel; The Witcher ha enormi potenzialità di sviluppo ma attualmente non tocca nessun apice, sia nella resa narrativa che della spettacolarità. Anche a livello di climax e di tono, ci sono pochi momenti memorabili e se paragonate a serie tv fantasy dell’ultimo periodo, lo show che si avvicina di più è The Shannara Chronicle. Fragile, debole di sceneggiatura, e con un ritmo che dilata in modo esasperante il momento clou che viene gestito senza momenti di grande empatia o emozione.
Nel suo complesso, la prima stagione di The Witcher è una delusione. Narrativamente è piena di difetti e non riesce mai ad ingranare. Fatica a trovare il passo e non è in grado di fornire delle coordinate spazio-temporali per destreggiarsi nella fittizia narrazione che si rivela ostica da seguire e che offre momenti melensi, poco empatici ed emozionanti. Sotto certi aspetti sembra scialba, banale e poco accattivante. Visto il franchise cartaceo e videoludico, si poteva e ci si poteva aspettare molto di più. Si spera che questa prima stagione sia stata solo “introduttiva” in quanto la serie ha enormi potenzialità.
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