Presentato in anteprima mondiale il 2 settembre al Festival del Cinema di Venezia, Il Re viene reso disponibile nel catalogo di Netflix a partire dal primo novembre.

Il film diretto da David Michod, già regista per Netflix con War Machine (2017), tratta dell’ascesa del celebre re inglese Enrico V, da ubriacone a eroe della patria. Il re, interpretato dal giovane Timothée Chalamet ( visto in Chiamami col tuo nome), sarà affiancato dal suo fidato amico e consigliere John Falstaff ( Joel Edgerton). Le sue vicissitudini ripercorreranno importanti eventi storici facenti parte della Guerra dei Cent’Anni, come la battaglia di Azincourt.

Il Re, come si potrebbe facilmente pensare, non è una trasposizione cinematografica dell’Enrico V di Shakespeare, come MacBeth del 2015, ma vuole focalizzarsi sulla figura di un giovane “diverso” dalla sua famiglia, il quale ha sempre voluto tenersi lontano da tutto quello che concerne la regalità e i doveri famigliari, ma che si troverà catapultato in tutto quello che non ha mai apprezzato e ci mostrerà la sua evoluzione fino a diventare sempre più un sovrano freddo e calcolatore.

Il film passa da una prima parte interessante nel suo mostrarci i primi passi del futuro sovrano e le lotte interne per la conquista della corona, a una parte centrale più statica e lenta, la quale risulta spezzare, forse troppo, il ritmo intrapreso per poi riprenderlo nella parte finale con una magnificamente inscenata battaglia e un ottimo epilogo.

La battaglia di Azincourt è sicuramente degna di nota, con le sue riprese dal punto di vista dei soldati nella mischia, mostrandocela nel modo più realistico possibile. Appare ovvia la citazione alla Battaglia dei Bastardi di Games of Thrones, essendo ripresa e rappresentata nel medesimo modo e presentando l’immagine più famosa della puntata dello show Hbo, ovvero la ripresa dall’alto per mostrarci i soldati pressati senza quasi possibilità di respirare, con un John Falstaff al posto di Jon Snow. Evidentemente lo show Hbo ha lasciato il segno e viene utilizzato come fonte d’ispirazione per le produzioni storico-medievali e, soprattutto, per la rappresentazione realistica delle battaglie.

Nota dolente de Il Re è sicuramente l’interpretazione di Robert Pattinson nei panni del Delfino di Francia, totalmente fuori ruolo con il suo finto accento francese e la sua interpretazione fuori dalle righe, quasi ironica in un contesto che di ironico non ha assolutamente nulla, rapportandolo, poi, all’interpretazione estremamente malinconica di Timothée Chalamet.

Nel complesso, Il Re è un film interessante e che funziona. Forse un gradino sotto ad un’altra pellicola storica targata Netflix come Outlaw King, ma sicuramente fa il suo dovere rappresentando eventi storici concedendo il giusto spazio alla componente emotiva e alla caratterizzazione/evoluzione del protagonista, senza trascurare la più spietata e sanguinosa parte storica.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata