La pellicola era in gestazione da oltre dieci anni, tuttavia, fino a qualche anno fa, la sua messinscena non era ancora feconda. In origine, un sequel era già previsto poco dopo l’uscita del celebre lungometraggio del 1964 che si rivelò un enorme successo di critica e di pubblico. Tuttavia, la scrittrice PL. Travers liquidò il film e bloccò l’uscita di un seguito. La stessa cosa si ripeté negli anni Ottanta quando l’idea di un sequel ambientato anni dopo il primo film con i bambini Banks ormai adulti venne bocciato nuovamente dalla Travers. La scrittrice approvò solo il ritorno di Julia Andrews nei pani della tata e offri una storia per l’eventuale secondo capitolo. Tuttavia, in questo caso, fu la Disney a non voler seguire la sua idea e perciò un ipotetico Mary Poppins 2 venne accantonato.
La Disney si è sempre contraddistinta da una produzione dedicata al mondo delle famiglie, attraverso la realizzazione di pellicole di animazione. Sin dal 1937, anno di fondazione da parte del celebre Walt, la Casa di Topolino si è costruita un’egemonia nel panorama dell’animazione tradizionale per numerose decadi. Oltre ai “cartoon”, la Disney, già a partire dagli anni Quaranta (con il film Fantasia del 1940) aveva iniziato a mettere in cantiere pellicole ibride tra animazione e riprese live con attori in carne ed ossa: la cosiddetta “tecnica msita”. Da lì in poi seguirono altre pellicole, ormai classiche, come Il drago recalcitrante (The Reluctant Dragon, 1941, autori vari), 20.000 leghe sotto i mari (20. 000 Leagues under the sea, 1954, Ruben Fleisher), Toby Tyler (1960, Charles Barton), Un professore tra le nuvole (The absent minded professor, 1961, Robert Stevenson) e Mary Poppins (1964, Robert Stevenson). Quest’ultimo, in un certo senso, è la summa e l’apice della tecnica mista (animazione + elementi live). Il successo di critica e di pubblico del lungometraggio hanno reso Mary Poppins un classico intramontabile con canzoni spumeggianti e vivaci. L’anno seguente la pellicola vinse ben cinque Oscar (Attrice protagonista, montaggio, effetti speciali, colonna sonora e canzone) consacrando il film nell’olimpo del Cinema.
L’ipotesi di un sequel venne riproposto da Sean Bailey, allora presidente della Walt Disney Pictures, nel 2015. Il dirigente propose l’idea a Rob Marshall, Johm DeLuca e Marc E. Platt, il team produttivo del musical, di successo della Disney, Into the Woods. Il trio decise di produrlo con Marshall che decise di farsi carico anche della regia e così si assunse David Magee per scrivere la sceneggiatura.
Il casting è iniziato nel 2016 con, sin da subito, l’idea chiara che la protagonista doveva essere Emily Blunt, ritenuta dal regista “perfetta” per prendere l’eredità della Andrews. [1] Inoltre, visto che la storia prevede un nuovo lampionaio co-protagonista, in contrapposizione al Bert di Dick Van Dyke (che a 92 ha partecipato in un ruolo chiave alla fine di Mary Poppins), è stato scelto il fenomeno dei musical, Lin-Manuele Miranda, autore e performer di opere musicali dal grande impianto teatrale come Hamilton. Successivamente, la produzione scelse come titolo Mary Poppins Returs e vennero annunciati i restanti attori: Meryl Streep, Colin Firth, Ben Whislaw ed Emily Mortimer. Inoltre, Il ritorno di Mary Poppins vede la partecipazione due comparse eccellenti come il già citato Dick Van Dyke e la leggendaria “Signora in Giallo”, Angela Lansbury. Julia Andrews, la prima leggendaria tata, scelse di non partecipare al rifacimento/sequel per non amplificare i paragoni tra la sua performance e quella della Blunt. [2]Un cast di superstar per uno dei musical cinematografici più costosi della Storia del Cinema con ben 130 milioni di dollari. [3]
La fase di riprese è inizia il 10 febbraio 2017 negli studi Shepperton nel Surry, una località dell’Inghilterra. La produzione si è tenuta anche in località esterni come la Banca d’Inghilterra e Buckingham Palace. Verso luglio del 2017, questo stadio si è concluso e il restante tempo è servito per concludere i massicci effetti in visto della distribuzione internazionale di Natale 2018, periodo in cui Il ritorno di Mary Poppins è sbarcato in tutti i cinema del mondo.
[1] https://www.hollywoodreporter.com/news/emily-blunt-talks-star-disneys-867435
[2] http://www.darkhorizons.com/andrews-wont-cameo-in-mary-poppins-returns/
[3] https://www.hollywoodreporter.com/features/mary-poppins-returns-how-rob-marshall-brought-it-big-screen-1166094
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