Dal 29 marzo al 3 aprile 2023 torna in Italia RENDEZ-VOUS, il festival dedicato al CINEMA FRANCESE.
La kermesse, giunta alla sua XIII edizione, apre i battenti, come ogni anno, a Roma, al Cinema Nuovo Sacher, dove sono accolti film e ospiti. Il viaggio, partito dalla Capitale, fa poi tappa, con sezioni speciali e ospiti, alla Cineteca di Bologna, al Cinema Massimo di Torino, agli Institut Français di Milano e di Palermo.
Il più prestigioso evento cinematografico italiano dedicato al cinema francese, nasce da un’iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, è realizzato dall’Institut français Italia, co-organizzato con Unifrance. La direzione artistica è affidata a Vanessa Tonnini.
Il festival beneficia come sempre del sostegno di BNL BNP Paribas, della Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea –, dell’Hotel Sofitel Rome Villa Borghese, e di France 24, la chaîne d’information internationale.
Il FILM D’APERTURA della XIII edizione di Rendez-vous è MON CRIME – LA COLPEVOLE SONO IO di François Ozon, una commedia poliziesca dal cast stellare: Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussolier.
Il regista, accompagnato dall’interprete principale, Nadia Tereszkiewicz, presenterà il film – in anteprima italiana – il 29 marzo a Roma al Cinema Nuovo Sacher.
MON CRIME – LA COLPEVOLE SONO IO arriverà nelle sale italiane il 30 marzo 2023 distribuito in Italia da BIM Distribuzione.
Tratto da una pièce del 1934 di Georges Berr e Louis Verneuil, il ventiduesimo lungometraggio di Ozon è una scoppiettante e sofisticata commedia poliziesca che mette in scena situazioni rocambolesche, bizzarre e inaspettate arricchite da dialoghi taglienti e ritmo incalzante. Una appassionata lettera di amore per la settima arte del cinephile Ozon che, per questo film, guarda all’età d’oro della commedia americana, a Lubitsch, Leo McCarey, Billy Wilder, alla Screwball Comedy, e ai toni caustici del francese Sacha Guitry, regalando ai suoi interpreti, alle giovani interpreti (talent to watch di Unifrance) come alle stelle del cinema francese, personaggi indimenticabili.
La storia si svolge nell’incantevole Parigi degli anni Trenta. L’attrice Madeleine Verdier – giovane, bella, squattrinata e senza alcun talento – viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore. Con l’aiuto di Pauline, la sua migliore amica, nonché avvocatessa disoccupata, Madeleine viene assolta per legittima difesa. Inizia così una nuova vita di gloria e successo, da icona femminista, finché non viene fuori la verità…
Sulla linea di 8 donne e un mistero e Potiche, Mon crime è una brillante riflessione sui rapporti di potere raccontata con umorismo e glamour attraverso personaggi femminili in rivolta contro le convenzioni sociali, pronti a battersi per i loro desideri e le loro aspirazioni.
Poliedrico e prolifico – si contano ventidue film in venticinque anni – l’enfant terrible del cinema francese si afferma come uno dei suoi maggiori rappresentanti. Le sue opere si susseguono senza somigliarsi, in un gioco con il pubblico di sorpresa e incantamento. Mon crime ne è la riuscita summa.
FRANÇOIS OZON | bio
Nato a Parigi nel 1967 e laureato in cinema all’università Paris-I, François Ozon è uno degli autori più raffinati, seduttivi e prolifici del cinema europeo. Dopo aver frequentato la prestigiosa Fémis, per studiare regia, e aver realizzato numerosi cortometraggi, debutta con il grottesco Sitcom (1998), diventando l’enfant prodige (e terrible) del cinema francese con i trasgressivi Amanti criminali (1999) e Gocce d’acqua su pietre roventi (2000). Spiazza pubblico e critica cambiando pelle, ma mantenendo al centro delle sue opere il fil rouge della trasformazione dell’identità, con Sotto la sabbia (2000), 8 donne e un mistero (2002) e Swimming Pool (2003). Ozon incatena un film all’altro e torna all’identità di coppia con CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa (2004) e Il tempo che resta (2005), secondo capitolo della “trilogia del lutto” che chiude con Il rifugio (2009). Nel mezzo, adatta Angel (2007), dal romanzo di Elizabeth Taylor, e Ricky (2009), dal racconto Moth di Rose Tremain. Continua a rielaborare la traccia della mutazione e del cambiamento con Potiche – La bella statuina (2010), Nella casa (2012) e Giovane e bella (2013). Con Una nuova amica (2014) fa “scoprire agli uomini gli artifici femminili” portandoli “nell’universo del travestimento”, mentre con Frantz (2016) rielabora il mélo classico guardando a L’uomo che ho ucciso di Lubitsch, ispirato a una pièce di Rostand. Muta ancora stile, restando sempre personale, riprendendo il tema del doppio in Doppio amore (2017) e ricostruendo l’affaire Preynat in Grazie a Dio (2019), Orso d’Argento alla 69° Berlinale. Dopo il sensuale e struggente coming of age Estate ’85 (2020), affronta il fine vita con umanità e umorismo in È andato tutto bene (2021), tratto dall’autobiografico Tout s’est bien passé di Emmanuèle Bernheim. Con Peter von Kant (2022), film d’apertura della 72° Berlinale, omaggia Rainer Werner Fassbinder rielaborando liberamente la pièce portata sul grande schermo nel 1972 dal regista tedesco.
Le protagoniste del film di apertura Nadia Tereszkiewicz e Rebecca Marder sono state scelte da un comitato di giornalisti di stampa internazionale nella rosa dei 10 Talents to Watch di Unifrance, selezione dei talent francesi più promettenti del 2023.
Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.
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