Alla luce delle recenti notizie apparse su alcuni organi di stampa, Cattleya, Groenlandia, Picomedia e Wildside chiariscono quanto segue: tra le suddette società e l’Anica è in atto un importante confronto su alcuni temi di vitale importanza per il settore. Da tempo riteniamo che la capacità di rappresentanza del mondo della produzione audiovisiva da parte dell’Unione sia carente, e crediamo sia datata la distinzione fra produttori cinematografici e televisivi. Pensiamo, inoltre, sia fuori luogo la commistione fra produttori indipendenti e filiali di servizi media e lamentiamo l’assenza di un adeguato rapporto fra produttori e filiera, sia cinematografica sia di servizi media. Auspichiamo una seria riflessione sul prodotto audiovisivo, nel contesto dei cambiamenti e dei trend che stanno avvenendo a livello locale e internazionale: tutto questo con l’obiettivo di far sì che nel nostro Paese il mercato non solo non si contragga, ma possa continuare a crescere, con impatti positivi sull’occupazione, sull’indotto culturale ed economico italiano.
Credendo fortemente nell’utilità di un confronto, dunque, Cattleya, Groenlandia, Picomedia e Wildside confidano in una definitiva soluzione di questi problemi e auspicano la nascita di uno spazio più inclusivo, una casa di produttori indipendenti, che accolga, sostenga e promuova il dialogo nel nostro settore per discutere le evidenti criticità attuali e le sfide del futuro.
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