“Prima del mio primo ciak da regista ho telefonato a Fellini e ad Antonioni. Ma non erano a casa.” C’è allegria nel set notturno e freddo sul ponte di Castel Sant’Angelo che vede Roberto Benigni per la prima volta dietro la macchina da presa. È il 1982 e il futuro premio Oscar è alle prese con la sua prima regia, “Le comiche finali” una serie di sketch da proiettare nei cinema “a fine film, o forse prima. Secondo a come mettono la pellicola.”
Il dietro le quinte delle riprese ci arriva attraverso “Tuttospettacolo: Il Cinema al Cinema” un cinegiornale di attualità cinematografica che passava sugli schermi dei cinema prima dell’inizio del film. Il filmato fa parte del Fondo Mario Canale, ora parte del’Archivio storico di Istituto Luce Cinecittà. “Tuttospettacolo era prodotto dalla Tisa Cinematografica, un’associazione tra Gaumont Italia, rappresentata da Sandro Silvestri, e il produttore Claudio Mancini,” ricorda Mario Canale. “Io avevo ideato il ‘format’ del cinegiornale insieme a Dario Fiori. Per problemi con gli esercenti ne uscirono solo quattro numeri.”
Andò peggio alla prima regia di Benigni con “Le comiche finali”: la produzione interruppe la realizzazione nonostante fossero state filmate diverse scene con lui nei panni di vari personaggi: un cieco, un terrrorista, Napoleone, Ronald Reagan. Il produttore di “Le comiche finali” era Ettore Rosbock, lo stesso che avrebbe poi prodotto con Benigni “Tu mi turbi” e “Non ci resta che piangere”.
“Tu mi turbi”, uscito nel 1983, è il film che viene considerato l’esordio alla regia di Roberto Benigni. Se non calcoliamo “Le Comiche Finali”.
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