Arriva anche nel nostro paese (disponibile dall’11 dicembre 2020 su Apple tv+) il bellissimo film di animazione WolfWalkers – Il popolo dei lupi; lungometraggio irlandese proveniente dal team che ha diretto il sorprendete film, La canzone del Mare. Tomm Moore, con il fidato co-regista Ross Stewart, ci porta un altro piccolo gioiello cinematografico con un’opera stilisticamente impeccabile che omaggia la tradizione irlandese e che ha un profondo messaggio ambientale.
1650, Kilkenny, in Irlanda, casualmente si incontrano due ragazze provenienti da due mondi completamente differenti, opposti, che anziché vivere in armonia pacificamente si scontrano. Robyn, una ragazza di città che si è appena trasferita dall’Inghilterra con suo padre, sogni di seguire le orme paterne e di diventare una cacciatrice di lupi. Stufa di essere richiusa in casa a fare le faccende domestiche, incuriosita, segue il padre nella foresta “proibita” e, per caso, incontra Mehb, una misteriosa ragazza-lupo appartenente alla razza dei WolfWolkers, misteriose entità che, quando dormono, possono trasformarsi in lupi. Le due inizialmente si osteggiano ma, alla fine, capiscono di avere tante cose in comune e appiano le divergenze belliche e diventano amiche. Robyn cerca in tutti i modi di fermare il lord del villaggio che vuole distruggere la foresta e annientare l’ambiente dove vivono Mehb e i lupi.
La storia può essere quasi paragonata al classico cartoon Disney Red & Toby – Nemici amici dove due persone agli antipodi si incontrano, si apprezzano e accumunati dalla voglia di indipendenza e d’avventura, appianano le divergenze e iniziano a comprendersi. Entrambe sono preoccupate per la sorte dei loro genitori che vengono reclusi dal lord del paese e, unendo le forze, scoprono che l’unione fa la forza. Il gruppo, il branco è il fulcro di tutto e unendosi sono una vera forza della natura. Il tutto seguendo valori di rispetto, di tolleranza, di comprensione verso prospettive differenti. Robyn e Mehb sono opposte ma capiscono che possono collaborare, che al mondo c’è posto per persone diverse. La pellicola si focalizza su uno sguardo fresco, incentrato su due ragazze, due giovani intraprendenti che sognano l’avventura, la libertà, portando in risalto ideali nobili come la perseveranza, il coraggio e la dedizione. C’è una forte componente di valori amicali ma, allo stesso tempo, è anche una storia che va contro i costrutti della società e che serve a mettere in risalto la diversità e la libertà. A minare quegli ostacoli che la società ci impone e che anziché proteggerci servono solo a minare la nostra autonomia, sfruttando la paura e la non conoscenza dell’altro. Inoltre, il lungometraggio porta in risalto una questione relativa l’emancipazione di una giovane donna che si ribella agli stereotipi di generi e sogna di vivere in modo indipendente, senza vincoli di genere.
WolfWalkers tratta anche di numerose tematiche ambientali quali il disboscamento delle foreste e la distruzione, da parte dell’uomo, di alcuni ecosistemi essenziali per forme di vita animali. La pellicola ha una forte anima ecologista, di denuncia, che mette in risalto una questione tuttora molto importante e che serve a preservare ambienti naturali unici ed importante per l’intero ecosistema. Tali argomenti vengono eviscerati attraverso una storia semplice, universale, d’avventura, in grado di colpire al cuore lo spettatore in quanto empatica e filtrata attraverso uno sguardo giovanile, puro. La pellicola richiama tematiche importanti in modo non banale proponendo un’avventura che è un inno all’avventura, alla libertà che mette in mostra l’eterno conflitto uomo-natura. Non solo, all’interno della storia c’è una forte componente di fanatismo religioso in quanto il sovrano del paese riduce il “non conosciuto” come se fosse qualcosa di diabolico che va contro Dio. L’ottusità tipica dei regimi totalitari che anziché essere tolleranti prediligono lo sterminio di popolazioni che hanno riti, culture e religioni completamente differenti. Quindi ci sono amche sfumature legate al colonialismo.
Visivamente la pellicola segue lo stile de La canzone del mare, con animazioni colorate, tradizionali con disegni particolari, atipici. Variopinto con animazioni atipiche. Una cornucopia di colori che ha un ritmo narrativo ben dosato e moderno. C’è una certa poetica mistica di fondo che si rifà a leggende e storie irlandesi che mettono in risalto un certo folklore, una sorta di magia, di potere della natura, come se fosse una sorta di fantasy.
In conclusione, WolfWalkers – il popolo dei lupi è un bellissimo lungometraggio; uno dei più belli del travagliato 2020. Una storia che presenta numerose sfumature e mettere in risalto valori e tematiche universali molto importanti. Il tutto attraverso la semplicità, raccontando un’avventura fantasy dai messaggi potenti con personaggi ben sfaccettati che mette in risalto numerose sfumature e diverse prospettive. Visivamente molto bello e dal ritmo accattivante. Dalla forte prese emotiva in grado di intrattenere e far riflettere sia adulti che giovanissimi con l’ottica di educarli verso valori sani. Emozionante.
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