Ottimo dato di ascolto, ieri sera, per lo Speciale TG1 che ha proposto il film documentario Alla ricerca delle radici del male del compianto Israel Cesare Moscati, per la regia di Piero D’Onofrio e dello stesso Israel Cesare Moscati, girato in parte alle Fosse Ardeatine e prodotto da Clipper Media con Rai Cinema.
Quasi un milione di spettatori, per uno share del 7,5%, ha seguito il documentario, tra le prime di una serie di iniziative della Rai in vista della Giornata della Memoria del 27 gennaio, che prevede, tra le altre, la messa in onda di ‘Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma’ di Giulio Base, prodotto da Altre Storie e Clipper Media con Rai Cinema, che sarà disponibile in esclusiva su RaiPlay (www.raiplay.it) dal 27 gennaio e andrà in onda su Rai1 il 6 febbraio alle ore 22.50. E ‘Questo è un uomo‘, docufiction diretta da Marco Turco, prodotta da Red Film in collaborazione con Rai Fiction e interpretata da Thomas Trabacchi, Sandra Toffolatti, Werner Waas, che andrà in onda in prima visione su Rai1 sabato 30 gennaio alle ore 22.45.
Alla ricerca delle radici del male, è stato proiettato in vari cinema e teatri su tutto il territorio nazionale, alle Fosse Ardeatine di Roma e in oltre 60 scuole, incluse quelle militari della Nunziatella di Napoli e dell’Aeronautica di Firenze, coinvolgendo oltre 20mila studenti attraverso il progetto Memoria “Il nostro passato appartiene al vostro futuro”. Racconta le storie di donne e di uomini della Shoah che hanno subìto il male più atroce, raccontate a loro volta da figli e nipoti, vittime anch’essi del dolore. Accanto a loro, altre storie, apparentemente contrapposte. Quelle dei figli e nipoti dei carnefici, dei nazisti, che quelle donne e quegli uomini hanno massacrato. Un viaggio in alcuni dei luoghi in cui il male è avvenuto, diventati simbolo della dolorosa memoria del Novecento: dal campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, al campo di concentramento di Plazow, alla pace del bosco di Niepolomice, in Polonia, tutti silenti testimoni del massacro. Un viaggio nel profondo dell’animo umano, alla ricerca delle radici del male.
Numerosi, i lavori scritti o diretti da Israel Moscati, scomparso nel 2019 e coprodotti da Rai Cinema.
Tra questi, “La vita è un dono”, diretto dallo stesso Moscati e prodotto da Clipper Media in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi, il racconto di cinque donne malate di tumore al seno che trovano una nuova forza nella corsa, dopo che la loro vita è stata stravolta dalla malattia. Corrono insieme, sino a raggiungere il traguardo finale della maratona.
Ma anche “I figli della Shoah”, diretto da Beppe Tufarulo e prodotto da GVG, in cui lo stesso Moscati, ‘figlio della Shoah’, decide di partire per un viaggio tra Roma, Parigi, e Israele alla ricerca di altri figli e nipoti di sopravvissuti per condividere la sua sofferenza con loro.
Quindi, “Ghetto descendants”, sempre diretto da Beppe Tufarulo e sempre prodotto da GVG, documentario che analizza l’esperienza del ghetto attraverso la fede, per capire se e come la religione ebraica riesca a spiegare certi accadimenti e a proteggere dal dolore del ricordo.
Il documentario “Suona ancora”, anch’esso diretto da Tufarulo e con produzione GVG, è un viaggio da Roma a Tel Aviv passando per Berlino e Budapest, in cui Israel Moscati si fa maestro concertista di sofferenze condivise, di ferite profonde che si tramandano devastanti nelle vite di figli e nipoti delle vittime della Shoah, con storie drammatiche ed incancellabili raccontate dai discendenti di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, accomunate dalla linea rossa della musica.
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