Dai romanzi di Maurizio de Giovanni, editi da Einaudi, arriva prossimamente su Rai1 IL COMMISSARIO RICCIARDI, l’attesa serie Rai diretta da Alessandro D’Alatri con Lino Guanciale.
Una potente contaminazione di generi – poliziesco, mystery e melò – per un racconto coinvolgente che, sullo sfondo di una Napoli in chiaroscuro, indaga sul senso ultimo della vita e del dolore.
Una coproduzione Rai Fiction-Clemart, prodotta da Gabriella Buontempo e Massimo Martino, scritta da Maurizio de Giovanni con Salvatore Basile, Viola Rispoli e Doriana Leondeff.
Nel cast Antonio Milo, Enrico Ianniello, Serena Iansiti, Maria Vera Ratti, Mario Pirrello, Peppe Servillo, Fabrizia Sacchi, Nunzia Schiano, Marco Palvetti, Adriano Falivene, Massimo De Matteo e Susy Del Giudice.
SINOSSI
Napoli, 1932. Luigi Alfredo Ricciardi (Lino Guanciale) ha trent’anni ed è commissario della Regia Questura. Catturare gli assassini è la vocazione e l’ossessione di Ricciardi, che si porta dentro un terribile segreto, una maledizione ereditata dalla madre: vede il fantasma delle persone morte in modo violento e ne ascolta l’ultimo pensiero. Per questo il commissario si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, indagando sui casi più spinosi e complicati. Per lo stesso motivo ha deciso di rinunciare all’amore, anche se l’amore arriva ugualmente, inaspettato e struggente: abita di fronte a lui e porta il nome di Enrica (Maria Vera Ratti), una giovane maestra timida e riservata, ma allo stesso tempo determinata a conoscere e ad amare Ricciardi. A Ricciardi manca la maggior parte degli strumenti usati oggi per risolvere i delitti, ma è dotato di straordinarie doti intuitive. È circondato da un’aura di mistero, che allontana i suoi colleghi: sia il diretto superiore, Garzo (Mario Pirrello), sia i subordinati. Uniche eccezioni il brigadiere Maione (Antonio Milo) fedele e affezionato, e il medico legale Modo (Enrico Ianniello), antifascista convinto. La solitudine, che Ricciardi divide con l’anziana tata Rosa (Nunzia Schiano), sarà scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti. Una è proprio Enrica, che incarna la quieta normalità degli affetti familiari cui Ricciardi aspira; l’altra, Livia (Serena Iansiti), rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente attratto. Quale delle due riuscirà a fare breccia nel cuore del commissario?
Scrivi