Visto il difficile anno, in cui è stato impossibile andare al cinema per la maggioranza dei mesi, Disney ci permette di festeggiare il Natale in grande stile con la pubblicazione, sulla sua piattaforma streaming Disney+, del lungometraggio di animazione digitale Pixar, Soul. La pellicola era inizialmente destinata per debuttare sul grande schermo, ma a causa del covid-19, la Casa di Topolino ha preferito far debuttare il film via streaming per offrire ai suoi abbonati una chicca da gustarsi per le feste, in piena sicurezza e con tutta la famiglia. Il tutto senza costi aggiuntivi.

Dopo il debutto all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, arriva Soul una pellicola animata interessante, piacevole e intelligente. La Pixar ci offre spesso lungometraggi innovativi, riflessivi ed emozionanti e anche Soul è pieno di tutte queste caratteristiche. I sentimenti sono ancora una volta i protagonisti di questo lungometraggio che con poesia e musica cerca di narrare il senso della vita, di quale sia il proprio scopo nel mondo e le passioni di un’anima. Cosa valga veramente nella vita e come viverla al meglio. Il classico “Vivi ogni giorno della tua vita come se fosse l’ultimo” esplorato con quel tocco raffinato, intimista e riflessivo del puro stile Pixar. La pellicola è molto stratificata e ha molteplici chiavi di lettura perché parla anche di musica, di passione, di seconde opportunità, di formazione e di aldilà. Una storia ben sviluppata, molto suggestiva, che ci porta da una dimensione ad un’altra. Dalla vita alla morte. Dall’iperrealista New York al fluido, bizzarro, strano Ante-Mondo. Il tutto sviluppato in modo melodico in cui vengono alternati potenti momenti di musica Jazz, la musica dell’anima, della melodia, che trasporta lo spettatore in una dimensione onirica piena di magia.

Joe Gardner è un’insegnate di musica di una scuola media di New York costretto ad insegnare a giovani svogliati e disinteressati verso la materia, sogna di diventare musicista Jazz e di esibirsi in vari locali. Spera di diventare un grande pianista e, dopo anni di lavoro alienante e poco stimolante, gli capita l’opportunità di compiere il suo primo vero debutto in un quartetto Jazz. Euforico ed eccitato per l’occasione, a causa dell’euforia del momento, si distrae e di colpo muore. Tuttavia, prima di giungere al paradiso, si ribella, scappa e si rifugia nell’Ante-Mondo, una sorta di campo dove vengono plasmate le personalità e le passioni delle anime prima di giungere sulla Terra. Joe cerca in tutti i modi di ritornare sulla terra e si finge un formatore di anime. Perciò, i vari guardiani, Gerry, gli affidano il compito di educare 22, un’anima tumultuosa, ribelle che ha paura di vivere. Tocca a Joe insegnare alla piccola anima cosa significhi vivere e cosa sia l’esistenza umana.

Un film onirico, esistenzialista, che ha una narrazione coinvolgente, divertente e semplice. Il mondo dell’aldilà viene strutturato in maniera elementare, essenziale, attingendo a rappresentazioni classiche dell’oltretomba. Composto in una sorta di mondo astratto, pieno di colori, di geometrie e di dimensioni multiple. C’è un’alternanza di strutture minimaliste e di ambienti pieni di forme, immagini e suoni. Visivamente molto bello e appagante con puri momenti di magia Disney. Questo mondo astratto, geometrico, basico, primordiale, si alterna all’iperrealismo sfrenato e cinematico di New York. Una città viva, piena di moto, di colori e di tridimensionalità. Le animazioni sono ben definite e ricche di dettagli. Anche gli elementi secondari, di contorno, sono pieni di sfumature e di minuzia.

Soul, come già si evince dal titolo, ha un duplice significato e cerca di legare la musica Jazz, passionale e “spirituale” con il creato, con il mondo al di là della vita. Proprio le passioni hanno un’importanza cruciale all’interno della pellicola. Spesso sono il motore, fanno scattare la scintilla della vita di una persona, che sovente permettono di avere uno scopo. Generalmente vengono viste come positive e proficue all’interno dell’esistenza di una persona, tuttavia il lungometraggio ci mostra anche la sfumatura negativo quando la passione diventa ossessione e fa perdere di vista il senso della vita, la bellezza del vivere, bloccando le anime in una bolla di insoddisfazione, di estraniamento della realtà. Una disconnessione che comporta una perdita della gioia di vivere che deve essere ritrovata per vivere appieno la propria esistenza. Perciò, per raccontare tutto ciò, la Pixar sceglie di legare una storia esistenziale con una forma d’arte viscerale e sentita, il Jazz, il genere musicale strumentale passionale per eccellenza che se fuso con elementi mistici, religiosi e spirituali, diventa Soul, la musica dell’anima. Difatti, la pellicola è una lunga litania dell’animo umano, uno sguardo univoco, essenziale al più grande mistero della vita, la vita stessa.

Se Inside Out (diretto anch’esso da Peter Docter) ci aveva mostrato le emozioni intime e profonde dell’animo umano, Soul ci porta direttamente alla scoperta della nostra essenza primordiale, la nostra anima. Un’intensa riflessione sul senso della vita attraverso una storia genuina, stratificata e piena di vita. Passionale, viscerale e con numerose sfaccettature sull’animo umano. Inoltre, come ogni pellicola Pixar, c’è sempre quel tocco magico riflessivo e formativo che permette di piacere a grandi e piccini visto il grande carico di spettacolarità, di sentimento e di emozioni. Non c’è la pretesa di insegnare come vivere, ma solo la voglia di mostrare le varie possibilità, le varie gioie della vita, seminando spunti di riflessione.

Soul si rivela un ottimo lungometraggio. Visivamente superbo e con una narrazione ben ritmata. Un viaggio emozionante, ricco, pieno si sfumature e di riflessioni. C’è il giusto mix tra intrattenimento e tematiche complesse che vengono gestite in maniera semplice e atte ad essere comprese da tutti. Se non fosse per un atto finale scontato, buonista e scontato, il film sarebbe stato l’ennesimo capolavoro, ma a causa del suo forzato arco conclusivo, scelto per portare ad un Happy Ending, si perde quel tocco di emozione che avrebbe giovato alla risoluzione della storia. Rimane comunque un prodotto notevole da guardare ad ogni costo.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata