Tornano i nostri amati studenti supereroi con un nuovissimo e divertentissimo lungometraggio animato. Dopo My hero academia: Two Heroes arriva l’attesissimo sequel, Heroes Rising. Si tratta di una pellicola slegata dal manga e dalla serie principale. Infatti la storyline del film non intacca la serie e si conferma come un’opera autonoma, fuori dal canone. Il fatto di non far parte della continuity della serie è un bene poiché permette di azzardare soluzioni narrative che potrebbero far storcere il naso ai fan storici dell’opera basata sul manga del mangaka Kōhei Horikoshi. Difatti, questo sequel, un po’ come il primo lungometraggio, offre degli spunti sorprendenti che però sono poco digeribili da coloro che amano l’anime e il manga.
L’incipit è molto semplice, i ragazzi della classe 1°A della scuola U.A, visto il ritiro di All Might, vengono spediti in una sperduta isola come tirocinio per far immergere gli studenti nella vita da supereroe. Quindi i ragazzi mettono le loro capacità al servizio della comunità, aiutando la popolazione con attività di routine. Improvvisamente, sbuca un misterioso nuovo villain che si avvicina alla loro isola. Toccherà ai ragazzi della U.A. scontrarsi con il potentissimo cattivo che è in grado di controllare più quirk.
La storia è molto semplice e lineare. A livello di costruzione narrativa è classica e presenta situazioni stereotipate e antagonisti da manuale, poco caratterizzati che si concentrano sull’utopico sogno di plasmare il mondo a modo loro. Il classico “il fine giustifica i mezzi” in cui il cattivo pensa di essere nel giusto e non sa di avere la mente corrotta e malsana. Questo nuovo capitolo filmico è In sintonia con la poetica shonen dell’opera. Difatti, il nostro protagonista, Mydoria si conferma un personaggio eroico, nei modi e nelle parole, incentivando dei giovanissimi che sono in pericolo a causa del cattivo principale. Essendo un prodotto puro per teen, My hero academia ha come protagonisti un nucleo di studenti che cercano di superare i loro limiti. Questa volta si scontrano con un cattivo molto potente che però non viene sfaccettato del tutto. La sua costruzione psicofisica è piena di cliché e non presenta nessuna novità. Tuttavia, nonostante abbia anche delle debolezze che aiutano la sua caratterizzazione, il cattivo, misterioso e pieno di poteri, si rivela il pretesto giusto per mettere in mostra uno dei team-up più attesi dai fan: l’alleanza tra Deku e Bakugo. Tale alleanza tra i due amici-nemici è l’aspetto più interessante all’interno della pellicola che si rivela deludente e poco originale.
Il problema più grande del lungometraggio è che non riesce ad esprimere quell’epica necessaria per creare un climax emotivo soddisfacente. Si concentra su linee narrative già sfruttate in numerose storyline della serie e il prodotto manca di ritmo e di presa emotiva. Non ci soffre mai per la sorte dei nostri protagonisti. Inoltre, l’espediente finale utilizzato non soddisfa e, sicuramente, farà storcere i fan storici dell’opera in quanto snatura alcune cose cardine di ciò che è My Hero Academia. Cambia quasi le sorti del suo protagonista e la mitologia interna. Il titolo è fuorviante poiché in realtà heroes rising non è l’ascesa, né tantomeno la consapevolezza eroica che acquisiscono i protagonisti; il lungometraggio si muove su paradigmi troppo simili al suo predecessori e perciò assomiglia quasi ad un remake del precedente capitolo piuttosto che il suo sequel. L’unica differenza sta nel fatto che nella precedente pellicola il team-up era con All Might mentre in questo con Bakugo. Per il resto, stessa conclusione. Quasi la copia identica.
Nonostante molte mancanze, la pellicola è di intrattenimento leggero. Favorita da una breve durata, si guarda volentieri e visivamente è molto convincente con una regia solida. Sembra una puntata lunga con tempi diluiti. Spettacolare nei combattimenti e nella resa. Ottime le animazioni. Tuttavia, alla mitologia dell’opera non aggiunge niente. Si rivela un prodotto da guardare solamente se si è super fan, altrimenti è meglio lasciare perdere.
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