Prosegue il racconto sul peso della corona in inglese con la storia di Elisabetta II e della sua famiglia reale. Il 15 novembre Netflix ha pubblicato i dieci episodi della quarta stagione della serie di Peter Morgan. Si tratta della conclusione della “seconda fase” della serie in quanto le prossime due saranno le ultime e dalla quinta ci sarà un cambiamento nel cast dei personaggi principali che avranno nuovi interpreti. Mai come in questa stagione ci viene ricordato che la storia non si concentra sulla regina Elisabetta II quanto al fardello della corona e delle difficili decisioni che vanno (e devono) essere intraprese per un bene superiore che va al di là delle persone. Una vita fatta di sacrifici e di sofferenze, dove la corona è il centro gravitazionale e la famiglia reale agisce intorno ad essa, senza poter contrastarla. Il dovere deve sempre prevaricare sull’io, la stessa Regina ci conferma che lei è solamente una “serva” al servizio della Corona d’Inghilterra.
Questo quarto ciclo di episodi è ambientato negli Anni Ottanta, decade tumultuosa e piena di cambiamenti radicali per il Regno Unito. Sull’ascesa politica emerge una figura che ha fatto la storia, Margaret Thatcher, la lady di ferro, il primo Primo Ministro donna che ha cambiato profondamente il paese. Amata e odiata allo stesso tempo, Thatcher è riuscita a governare il paese per quasi l’intera decade nonostante i suoi criticati cambiamenti sociali e politici (riforma sul lavoro e la guerra alle isole Falkland). Figura rivoluzionari che ha avuto un rapporto conflittuale con numerose persone. Lo stesso rapporto con la Regina è stato di alti e bassi che però sono stati appianati nel momento in cui, durante la sua caduta, ha ricevuta la Legione d’onore per meriti. Nella serie si tratta di una figura “new entry” e a dare il volto alla Iron Lady, la bravissima Gillian Anderson, abilissima nel sfaccettare il Primo Ministro offrendo una performance notevole dove è riuscita a mettere in evidenzia tutte le caratteristiche psicofisiche della Thatcher (oltre all’ottimo lavoro nella cadenza vocale). La serie esplora in modo completo il suo “regno” governativo fatto di controversie e il suo rapporto, burrascoso, con la Regina Elisabetta II. Figlia della prole, negli anni, Margaret Thatcher è riuscita a costruirsi una forte carriera politica arrivando al vertice della piramide governativa. Donna e capo politico ha dovuto combattere contro gli stereotipi di genere e ha dovuto diventare una persona forte e inflessibile per dimostrare ai politici maschi che fosse in grado di comandare un paese con efficacia come loro.
L’altro grande ingresso di questa quarta stagione è Emma Corrin nei panni della fragile e tormentata Lady Diana Spencer, colei che sposerà Carlo e darà vita al travagliato matrimonio. Corrin è bravissima nel dare corpo ad un’anima tormentata, delicata. Il suo ingresso permette di avere una prospettiva esterna alla famiglia reale che ci permette di vedere come il potere della Corona sia in grado di destabilizzare la vita di una giovane. Catapultata di colpo in un sistema più grande di lei, viene schiacciata dall’essere parte della monarchia. Empatica, compassionevole e sensibile, a differenza di Filippo che, da esterno, sposò la regina Elisabetta II, Diana non riesce ad adattarsi alla corte reale in quanto non viene aiutata da suo marito Carlo, l’erede al trono, che non ha mai nascosto di averla sposata perché costretto. Il mancato affetto e la solitudine la portano ad essere una persona fragile e tormentata. Questa insoddisfazione e paura di non essere all’altezza, la condizione a livello psicofisico e la conducono ad avere disturbi alimentari importanti che la serie non nasconde e che anzi, fa bene a mostrare un lato non perfetto del nucleo reale. Il suo non adattamento alla vita monarchica la rendo accessibile al popolo in quanto viene vista come una di loro, vicina, accessibile. Tuttavia, tale atteggiamento viene mal visto poiché va contro il distaccamento imposto alla Corona. Oltre al fatto che viene criticato da Carlo che vede la sua costante popolarità che una spina nei suoi confronti.
Il potere gravitazionale della Corona fagocita tutto ciò che circonda ed in particolare i membri della famiglia reale che non possono venir meno dal servire colei che porta in capo tale fardello. Tale vicinanza condiziona la loro vita e li rende vulnerabili. Non gli permette di essere sé stessi perché sono funzionari al servizio della monarchia e devono ubbidire senza esitazione. Se Filippo ha acquisito, con enormi sacrifici, tale visione che lo ha “tranquillizzato” , la stessa cosa si può dire di Margaret che, arrivata ai Cinquant’anni, si sente inutile, depressa poiché ha subito in prima persona i condizionamenti della Corona. Questo peso le ha condizionato l’animo e ciò l’ha portata ad una profonda crisi. Tuttavia, questa stagione si concentra maggiormente su Carlo, l’erede al trono, che viene costretto a sposarsi con Diana Spencer, una ragazza solare e dal carattere forte. Il Principe del Galles non riesce a dimenticare Camilla che è rimasta come amica-confidente- amante. Mal vista dalla famiglia reale, Carlo sposa malvolentieri Diana e perciò il loro matrimonio si rivela depressivo e snervante e focalizzato solamente a portare avanti la dinastia. Non possono separarsi e sono costretti dalla Corona a rimanere insieme. Carlo, dopo anni di anonimato e di soprusi familiari che hanno minato la sua autostima, è contrariato dalla popolarità di Diana che riesce a farsi amare dal popolo con facilità. Lei invece è costretta a vivere una vita vuota, fatta di privazione, sofferenza e ciò le comporta dei disturbi alimentari come la bulimia. La vita di Carlo e Diana viene letteralmente fagocitata da un potere più grande, quello della Corona.
L’insofferenza famigliare è l’elemento cardine di questa stagione in cui viene mostrato come il potere della corona sia in grado di “rovinare” ogni membra della famiglia reale. A farne le spese maggiori sono le donne che in questa quarta stagione sono le protagoniste assolute. Ci sono tante personalità e pluralità femminili in questo ciclo ma tutte vengono schiacciate sia come essere donne che come madri. Chi più, chi meno. La stessa Elisabetta ha rimorsi come madre in quanto, dopo Carlo, non è riuscita a godersi appieno la maternità e i suoi ultimi due figli sono quasi degli estranei per lei. Non c’è un filo diretto e nessun legame. Ora che stanno crescendo e stanno formando dei propri nuclei famigliari, Elisabetta si interroga sul suo ruolo di madre e sul suo essere poca affettuosa. Tuttavia, come le ricorda sua madre, la Regina Madre, la Corona viene al primo posto e le scelte sono sempre sofferte e ci si deve convivere.
The Crown si conferma concentrata sul mettere in evidenzia il peso della Corona Inglese e sui condizionamenti di tale fardello nella vita della famiglia reale. Lo show rimane un’opera senza eguali capace di narrare con efficacia un contesto storico che va di pari passo con lo studio antropologico della monarchia. Il fattore umano rimane molto importante e la caratterizzazione psicofisica dei personaggi si rivela all’altezza. Non si disdegna di raccontare con imparzialità tutto lo sporco della famiglia reale. Di raccontare le vite tormentate di coloro che sono schiacciati dal peso della vicinanza alla Corona. Tuttavia, questa quarta stagione inizia a mostrarsi un po’ ridondante nelle tematiche e pesante dal punto di vista narrativo. Ci sono tanti elementi drammatici e tanti elementi storico-sociali. Se non ci fosse un rinnovamento di sguardi/prospettiva e di ambientazione storica la serie non sarebbe così passionale. Nonostante questo “difetto” la serie si conferma appassionante, intrigante e dall’enorme attrattività. Si continua a guardarla con passione e permane quel lato voyeuristico in cui lo spettatore riesce ad arrivare dentro la psiche (e dentro le vicende) della famiglia reale.
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