RATCHED (L to R) SARAH PAULSON as MILDRED RATCHED in episode 103 of RATCHED Cr. COURTESY OF NETFLIX © 2020

Continua il sodalizio tra Netflix e Ryan Murphy con la terza serie sviluppata per lo streamer. Dopo Hollywood e The Politician, arriva Ratched, serie prequel del cult letterario (e poi cinematografico) Qualcuno volò sul nido del Cuculo. In particolare, la storia si focalizza sulla villain dell’opera di culto, ovvero la celebre infermiera Mildred Ratched. Ambientato quindici anni prima di quella leggendaria storia, la serie di Murphy, ideata da Evan Romansky, cerca di esplorare il passato dell’infermiera in modo da poter mostrare la sua evoluzione ed esplorare tutte le tappe che l’hanno resa quello che è. Tuttavia, non aspettatevi un’opera serie simile al seminale libro e al leggendario lungometraggio di Milos Forman.

Composta da ben 8 episodi, questo primo ciclo di episodi evidenzia un discostamento dalla storia originale e si evince una libertà di azione sulla costruzione della villain. Non ci sono legami diretti al libro o al film, alla quale la serie vuole strizzare l’occhio, ma l’ideatore si prende numerose licenze poetiche per strutturare il percorso psico-fisico evolutivo dell’infermiera. Un viaggio nella psiche umana, sulla fragilità e su cosa rendi pazzo. Come e cosa avviene quando si perder il ritmo e ci si discosti dalla realtà. Il sottile filo che rende una persona non sana di mente. La tematica di fondo è la medesima di quella di Qualcuno volò sul nido del cuculo, tuttavia la serie sceglie una strada completamente diversa per mettere in evidenzia i disturbi e l’evoluzione mentale di una persona. In particolare, per sottolineare la brutalità e la disumanità messa in atto da istituti clinici istituiti per curare lo stato mentale dei pazienti attraverso pratiche abominevoli, la serie cerca di fornire alla protagonista un backgroud oscuro, segnato da numerosi traumi infantili.

RATCHED (L to R) SARAH PAULSON as MILDRED RATCHED in episode 108 of RATCHED Cr. SAEED ADYANI/NETFLIX © 2020

Se il film era una denuncia alle istituzioni psichiatriche, attraverso un racconto drammatico, intenso e focalizzato alla realtà, la serie di netflix preferisce agire in maniera grottesca, spettacolare, sopra le righe, palesemente fuori dalla realtà, per raccontare una storia di origini che viene costruita attraverso protagonisti disturbati, traumatizzati e alla ricerca costante di sé stessi.  Quasi più pazzi degli stessi pazienti che, nella serie, hanno un ruolo marginale (tranne che per una ma…è spoiler). Quindi se l’opera originale premeva sull’oppressione e sulla contestazione, lo show si concentra sulla spettacolarità in un racconto più intimo, dove emergono lo stile e le tematiche care di Murphy. Quindi personaggi egocentrici, manipolatori, fragili mentalmente, grotteschi in un carosello dal ritmo forsennato, votato al sangue, agli omicidi e di relazioni omosessuali. I classici archetipi delle serie murphyane. Tuttavia, Ratched non è la serie che uno potrebbe aspettarsi dal prequel di Qualcuno volò sul nido del cuculo, bensì assomiglia ad una sorta di spin-off di Asylum, la seconda stagione della serie antologia American Horror Story.  Infatti, come stile e come costruzione, richiama molti elementi di quella storyline datata ormai 2012. Ci sono tanti colpi di scena e svelamenti per una storia confusa, caotica e che richiama tanti elementi degli anni Quaranta. Volutamente squilibrata e labile. In cui tutta la fragilità e gli alti e bassi della psiche (e della vita) vengono cadenzati in un colpo di scena alla volta.

RATCHED (L to R) SARAH PAULSON as MILDRED RATCHED in episode 101 of RATCHED Cr. SAEED ADYANI/NETFLIX © 2020

Dal punto di vista della messa in scena, Ratched è un vortice di bellezza estetica con una fotografia accecante che gioca sul verde malsano per sottolineare tutto il marciume e tutta la malvagità della storia. Gioca molto con le luci al neon del manicomio per creare giochi visivi particolari, suggestivi e inquietanti. Luci e ombre per creare maschere e giocare sul contrasto bene/male, pazzia/sanità mentale. Outfits con colori sgargianti che vengono messi in contrasto con l’anima cupa e oscura della sua protagonista.  Molto curata anche la regia con richiami a noir e ad horror. In particolare all’inizio, nella prima puntata, dove la lunga carrellata ai corridoi asettici della clinica psichiatrica sembra quasi evocare il noto Overlook Hotel di Shining. Quindi è molto concentrata sull’horror curato in modo maniacale in maniera estetica.

La serie è ricca di sfaccettature e ha un ritmo incalzante e accattivante. Tuttavia, nonostante la sua superba messinscena non convince. Troppo teatrale e grottesca. I colpi di scena sono banali, prevedibili e lo show si rivela ripetitivo e costruito malamente. Anche i tempi sociali interessanti come la pena di morte, il trattamento dell’omosessualità e gli abusi infantili vengono sfaccettati sono in modo superficiale, quel tanto che basta per dare quel tocco di background psico-fisico ai personaggi principali.

RATCHED (L to R) LIZ FEMI as LEONA and CHARLIE CARVER as HUCK FINNIGAN in episode 101 of RATCHED Cr. SAEED ADYANI/NETFLIX © 2020

La protagonista sembra una caricatura, troppo ambigua, sconvolgente e bipolare. Da un lato sembra forte, carismatica e manipolatrice mentre poco dopo è fragile, sofferente. La sua evoluzione è gestita male, in maniera poco organica. Ci sono numerose forzature che portano avanti la sua storia e alla fine, il suo percorso avviene attraverso motivazioni malsane, sbagliate che si riconducono a numerosi abusi infantili. Ci sono troppi elementi discordanti e contrastanti che rendono la serie imperfetta e squilibrata. Votata all’horror e meno sul dramma, si concentra sulla spettacolarità e all’intrattenimento.  Eppure si rivela banale, decisa a stupire lo spettatore con colpi di scena scadenti, ripetitivi che gioca molto sull’orrido e sui personaggi freaks. Spesso si rivela soporifera e con parti che servono ad allungare il brodo. Improntata su una costruzione narrativa alla Murphy che però ormai ha perso smalto e si riconferma ripetitivo nella struttura e nelle tematiche. Quindi ciò che è sbagliato in Ratched è il tono che non si rivela soddisfacente per fornire il background per una delle più iconiche villain della Storia del Cinema.

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