Sarà proiettato al Festival Il Cinema Ritrovato di Bologna, in prima nazionale aperta al pubblico, il film documentario “Once upon a time… Tonino Delli Colli cinematographer”, opera  voluta dal figlio, Stefano, per ricordare affettuosamente uno dei nostri più grandi direttori della fotografia cinematografica. Il film, realizzato da Claver Salizzato e Paolo Mancini (produzione Manafilm) si avvale di numerose testimonianze, oltre ad alcuni materiali inediti tratti dall’archivio personale di Tonino, ed è ispirato al libro “Tonino Delli Colli, mio padre. Tra cinema e ricordi”, pubblicato da Artdigiland nel 2017. Ad introdurre la proiezione, in programma sabato 29 agosto alle ore 18:00 presso il Cinema Odeon, saranno i registi insieme al figlio Stefano. Sarà inoltre presente la nipote, la giornalista cinematografica Laura Delli Colli.

ONCE UPON A TIME… TONINO DELLI COLLI CINEMATOGRAPHER

Regia: Claver Salizzato

Soggetto: tratto dal libro di Stefano Delli Colli Tonino Delli Colli, mio padre. Tra cinema e ricordi (Ed. Artdigiland, 2017)

Regia e cinematografia seconda unità: Paolo Mancini

Montaggio: Rossana Cingolani

Cinematografia: Adolfo Bartoli, Roberto Girometti, Giuseppe Pinori

Operatore di ripresa: Danilo Ronzi

Produzione: Giulia Mancini e Sara Delli Colli per Manafilm

Produttori associati: Stefano Delli Colli, Compass Film srl, Archivio Orme srls

Cast: Jean-Jacques Annaud, Adolfo Bartoli, Roberto Benigni, Luca Bigazzi, Alfredo Bini, Nicoletta Braschi, Gabriella Caporicci, Pasquale Cuzzupoli, Piera Degli Esposti, Laura Delli Colli, Stefano Delli Colli, Tonino Delli Colli, Franco Di Giacomo, Elda Ferri, Maurizio Gennaro, Roberto Girometti, Pasquale Mari, Vincenzo Mollica, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Pinori, Giuseppe Rotunno, Sergio Salvati, Furio Scarpelli, Luciano Tovoli, Pamela Villoresi, Margarethe von Trotta

Paese: Italia

Anno: 2019

Durata: 90’

Risoluzione: 2K

NOTE DI REGIA

Tonino Delli Colli, uomo di Cinema e di Cinematografia, è stato sicuramente uno dei più alti interpreti dell’Arte della Luce e della fotografia in movimento, che il Novecento italiano sia riuscito ad esprimere sugli schermi nazionali e internazionali. Attraverso il suo Occhio, meccanico, ma soprattutto umano, ci sono arrivate le immagini dei più valenti Maestri del nostro ed altrui panorama cinematografico, dal dopoguerra in avanti, da Pier Paolo Pasolini a Federico Fellini, passando per Sergio Leone, e da Jean-Jacques Annaud a Roman Polanski, senza contare un Louis Malle ed un Yves Boisset d’annata. Ed un Academy Award procurato al culmine massimo della carriera.

Un film su Tonino Delli Colli, protagonista come pochi dello spirito e della grandezza del Cinema nazionale, era, oltre che doveroso, necessario non solo a celebrare una professionalità ed un percorso artistico, ma anche per dare alle stampe una vita ed carriera che hanno segnato la Storia degli Schermi italiani.

Il film vuole raccontare con dovizia di particolari, unicamente attraverso la suggestione delle immagini (come sarebbe piaciuto allo stesso protagonista), molte anche inedite e mai viste nemmeno dagli addetti ai lavori, provenienti da archivi stranieri e privati, il cammino, esistenziale e professionale, privato e pubblico, di un uomo e di un personaggio che ha trasformato un Mestiere ed un sapiente Artigianato, in un’inimitabile forma ed espressione artistiche. Dagli anni dell’apprendistato a Cinecittà, all’ascesa ai vertici della piramide, fino al prestigioso riconoscimento ricevuto dalla Hollywood dei colleghi dell’American Society of Cinematographers (anche qui con immagini personali ed inedite girate da compagni ed amici di lavoro), il film si dipana nei brani più significativi dei suoi film e soprattutto nei backstages più importanti, davanti e dietro la sua magica Macchina da Presa, nelle interviste ai grandi che lo hanno conosciuto ed affiancato, nelle sue stesse parole e nella sua stessa presenza fisica a discorrere dei ferri e dei fondamentali del mestiere. Un film che ha l’ambizione di narrare non con gli strumenti analitici e un po’ freddi del documentario, ma con quelli, avvincenti ed emozionali, del motion picture.

Per rendere su quella pellicola da lui tanto amata e plasmata come uno scultore col marmo o con la creta, un ritratto, il più veritiero e giusto, della figura e dell’opera di TONINO DELLI COLLI CINEMATOGRAPHER.

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