A luglio e agosto su ZalABB 4 nuovi documentari quasi “invisibili”, mai usciti in sala o che hanno avuto una brevissima circuitazione ma che hanno partecipato e sono stati premiati in numerosi festival:
Revelstoke – Un Bacio nel vento di Nicola Moruzzi | Country for Old Men di Pietro Jona e Stefano Cravero | Lettere dal deserto di Michela Occhipinti | La poltrona del padre di Antonio Tibaldi e Alex Lora
A luglio e ad agosto ZalABB, la piattaforma dedicata al cinema del reale e curata dall’associazione ZaLab, si arricchisce di quattro nuovi documentari. Tre di essi hanno avuto una piccola e breve circuitazione in sala e uno mai programmato, ma tutti hanno partecipato – anche ricevendo premi – a numerosi festival nazionali e internazionali. Si parte dal Nord America con Revelstoke – Un Bacio nel vento di Nicola Moruzzi: la storia di Angelo, immigrato veneto in Canada all’inizio del 900, raccontata tramite le sue lettere alla moglie Anna; proseguiamo verso sud, a Cotacachi, Ecuador: in Country for Old Men di Pietro Jona e Stefano Cravero sono raccontate le vite di centinaia di pensionati statunitensi che hanno deciso di passare in questa cittadina la loro vecchiaia, così vicini a quei latinos che gli USA vorrebbero tenere il più possibile lontani. Andiamo poi nella New York di La poltrona del padre di Antonio Tibaldi e Alex Lora, dove vivono Abraham e Shagra, costretti a fare i conti con l’infinità di oggetti che hanno accumulato dentro casa nel corso degli anni: o se ne sbarazzano, o rischiano lo sfratto; finiamo il viaggio – per ora – nel deserto del Thar, in India, con Lettere dal deserto di Michela Occhipinti, in cui Hari percorre chilometri per recapitare le lettere tra un villaggio e l’altro della regione permettendo agli abitanti di rimanere in contatto nonostante i chilometri di sabbia che li separano.
Da giovedì 2 luglio
Revelstoke – Un Bacio nel vento di Nicola Moruzzi, produzione Schicchera Production, Italia, 2015, 74′.
Il 15 ottobre 1915, tra le montagne del Canada Occidentale, un tragico incidente sul lavoro stronca la vita di Angelo Conte, giovane emigrato veneto di 28 anni. Nei trenta mesi trascorsi lontano da sua moglie Anna, Angelo non smise mai di scriverle. Cent’anni dopo quelle lettere d’amore sono riemerse da un cassetto, dando vita ad una nuova avventura. Nicola Moruzzi, regista del documentario e pronipote di Angelo, parte per il Canada con la sua compagna Irene, sulle tracce del bisnonno scomparso.
Finalista Premio Solinas 2013; Vincitore Festival Visioni dal Mondo 2015; Nomination miglior documentario David Donatello 2016.
Da giovedì 2 luglio
Country for Old Men di Pietro Jona e Stefano Cravero, produzione Graffiti Doc, Italia 2017, 79′.
Cotacachi, Ecuador. Centinaia di pensionati statunitensi hanno scelto di passare i loro ultimi anni di vita in una cittadina annidata tra due vecchi vulcani. Tra la fine dell’American Dream e la continuazione del mito della frontiera, vivono reclusi nella propria bolla tra quegli stessi latinos contro cui negli Stati Uniti si erigono muri.
Premio della giuria Trieste Film Festival 2018.
Da giovedì 6 agosto
Lettere dal deserto di Michela Occhipinti, Italia 2010, 88′.
Il mondo corre. Hari cammina. Le sue scarpe consumate percorrono lunghe distanze nel deserto per recapitare messaggi chiusi in lettere scritte a mano, dalla calligrafia preziosa, da consegnare a destinatari che abitano villaggi sperduti, chiusi in una dimensione temporale dimenticata, fuori dal mondo. Le lettere parlano di amori, matrimoni, successi e decessi, quelle che portano la morte si riconoscono subito, sono quelle con l’angolo destro tagliato, che Hari legge sull’uscio ad alta voce e poi strappa, perché le brutte notizie vanno distrutte, disperse, cancellate per sempre. In un mondo in cui il tempo è un lusso, la velocità è sinonimo di efficienza e civiltà, e dove si comunica premendo tasti che riproducono caratteri tutti uguali, la storia di Hari è un’isola cristallizzata nel tempo. Quando l’unico modo per comunicare era un foglio, una penna, l’inchiostro. Quando la gente era ancora in grado di aspettare. Un ritorno alla lentezza, e alla natura, quella inospitale del deserto del Thar. Finché arrivano delle strane torri metalliche, intruse nel paesaggio, a rivoluzionare la vita del piccolo villaggio…
Miglior film all’Athens International Film Video Festival 2010; Miglior Film al Philadelphia Independent Film Festival 2010; Menzione Speciale al Plus Camerimage 2010; Miglior Regia, Miglior Fotografia, Miglior Musica Originale al Premio Libero Bizzarri 2010; Premio del Pubblico al 20th International Film Festival Innsbruck 2011; Silver Magnolia Documentario Sociale al Shanghai Tv Festival 2011; Miglior Documentario al Genova Film Festival 2011; Miglior Film al Philadelphia Independent Film Festival 2010.
Da giovedì 6 agosto
La poltrona del padre di Antonio Tibaldi e Alex Lora, produzione Graffiti Doc, Italia/USA 2015, 76′.
New York, Brooklyn: Abraham e Shagra sono due gemelli ebrei ortodossi, avanti con gli anni, che conducono un’esistenza appartata nella loro casa di famiglia. Dopo la morte dei genitori hanno accumulato oggetti e memorabilia di ogni genere, riempiendo i locali senza troppo badare all’ordine e alla pulizia. I gatti randagi sono accettati e si aggirano per le stanze con felina tranquillità. L’inquilino del piano di sopra ha però posto un ultimatum: non pagherà più l’affitto se i gemelli non ripuliranno completamente il loro maleodorante appartamento. Abraham a Shagra non hanno altra scelta, devono aprire le porte di casa a una ditta specializzata. Si dà così il via a una traumatica invasione della loro intimità. Saranno costretti a confrontarsi con i propri ricordi e il proprio presente, costretti dalle circostanze a cercare un nuovo inizio.
Premio “Torèt Alberto Signetto” Migliore Documentario al Glocal Film Festival; Migliore Documentario Internazionale all’Euganea Film Festival; Premi Honorífic GAC Millor Guió de Llargmetratge (Alex Lora e Antonio Tibaldi) all’Alternativa – Barcelona Independent Film Festival (festival); Docu/life Award al Docudays UA.
CINEMA VIVO
Crowdfunding per sostenere il cinema civile e partecipato
Il Cinema Vivo è il nuovo progetto dell’associazione ZaLab: un crowdfunding pensato per sostenere nuovi progetti di cinema civile e partecipato. Idee coraggiose e originali, per riportare il cinema e la realtà a incontrarsi, dopo i mesi della quarantena.
In seguito a una call lanciata durante i mesi scorsi, sono stati selezionati 25 progetti, idee di cinema come modo di superare l’isolamento doloroso ma necessario dovuto alla pandemia da COVID.
Ora tocca alla community di ZalABB scoprire e sostenere i progetti con il voto o con una donazione entro il 15 luglio 2020. Tutte e tutti possono partecipare e votare, entrando a far parte di ZalABB e iscrivendosi su partecipa.zalab.org.
Grazie alla collaborazione con Vulcano Agency, il progetto Cinema Vivo non sostiene semplicemente il crowdfunding dei progetti presentati, ma finanzierà direttamente i 5 più votati dalla community con un premio di 500,00 Euro ciascuno, e con un contributo extra derivante dal 10% degli abbonamenti di ZalABB, raccolti per la durata della campagna.
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