Un viaggio all’interno di un mondo visto come elitario, ma che in realtà ci riguarda molto da vicino.
La sezione Contemporary Lives del Biografilm Festival si occupa di gettare una luce sul mondo contemporaneo e su ciò che sta accadendo nel mondo.
Non potrebbe che essere più attuale che mai il tema del climate change e delle disparità sociali presenti nel mondo contemporaneo. Ed ecco che proprio in questa sezione compare The Forum (Das Forum), film del regista tedesco Marcus Vetter che getta luce su uno degli eventi più importanti a livello mondiale: il World Economic Forum che ogni anno si tiene nella cittadina di Davos (Canton Grigioni, Svizzera).
Nato più di 50 anni fa da un’idea dell’economista e accademico Klaus Schwab (tutt’ora presidente e direttore esecutivo dell’evento), ha come scopo far incontrare, in un unica location, esponenti del mondo politico, finanziario e industriale per disegnare insieme le strategie future del mercato globale.
Un evento che nasce, come molti altri, per i cosiddetti “addetti ai lavori”, ma che si è trasformato, nel corso del tempo, in un momento estremamente “pop” soprattutto per via di alcuni momenti di confronto che ne hanno fatto la storia (si pensi all’incontro tra Yasser Arafat e Shimon Peres negli anni 90 nel pieno del conflitto israelo-palestinese). Si tratta, dunque, di una miniera di storie, ben rappresentate dall’immenso lavoro di found-footage presente nel documentario stesso, per cui il regista Vetter ha avuto pieno accesso da parte degli organizzatori.
Recentemente il WEF è salito agli onori della cronaca internazionale soprattutto per il discorso, tenuto nell’edizione del 2019 (replicato anche nel 2020), da parte dell’attivista e ambientalista Greta Thunberg.
La scelta di far parlare, insieme ai leader di varie nazioni, un’attivista di soli 17 anni, e per di più di un argomento che, fino ad allora, era considerato per lo più scomodo per chi si occupava di affari economici, è stata senz’altro un’iniziativa fuori dal comune.
Dell’eccezionalità dell’evento ne era ben consapevole il presidente Schwarp che, per questo motivo, ha acconsentito affinché la preparazione dell’evento venisse seguita per circa un anno (il tempo della preparazione dell’edizione 2019) dalle telecamere di Vetter, mostrando quindi, per la prima volta, non solo immagini di un momento storico particolare, ma la preparazione stessa di quel momento. Nasce così The Forum, un “dietro le quinte” inedito e molto interessante sull’evento economico (ma anche politico) più importante al mondo.
Attraverso la voce e i gesti dei suoi protagonisti (il presidente Schwarp ma anche i vari responsabili e addetti ai lavori) vengono mostrate, passo per passo, le varie fasi di sviluppo dell’organizzazione dell’evento, intervallate da interviste televisive e incontri inediti con i vari capi di stato, che a loro modo sono un documento essenziale per capire come avvengono le trattative a questi livelli. Il tutto commentato, a volte in maniera sorprendentemente ironica, dagli stessi protagonisti.
Il tema centrale di tutto però rimane sempre l’ambiente, grande co-protagonista delle ultime edizioni e vero tema centrale delle politiche economiche mondiali. Da questo punto di vista interessante è la figura della presidentessa di Greenpeace Jennifer Morgan, caustica e attenta osservatrice delle dinamiche politiche mondiali nonché vera anima dell’incontro fra Greta (per la verità molto in secondo piano nel documentario rispetto a quanto ci si aspetterebbe) e gli organizzatori.
Attraverso le interviste di Schwarp e della Morgan risalta subito la preoccupazione di entrambi riguardo la questione ambientale, tremendamente sottovalutata dalle leadership mondiali. Una preoccupazione che riguarda veramente tutti, ed è interessante (e per certi versi positivo) vedere come tutto ciò parta dall’organizzazione del WEF, un mondo che, sotto molti punti di vista, non rappresenta certo le fasce più “popolari” quanto l’élite (sia economica che politica). Quasi un mondo a parte separato da quello reale, come fatto notare dagli stessi organizzatori. Paradossale se si considera che gli argomenti trattati al WEF riguardano soprattutto i problemi delle popolazioni mondiali, e quindi delle fasce in realtà più povere.
Questo iato che si è creato, nel corso degli anni, fra élite finanziaria-politica e resto del mondo, è il problema principale che viene fin da subito messo in evidenza da Schwarp, che ribadisce al contrario l’importanza che i temi trattati durante il WEF diventino sempre più oggetto di discussione, soprattutto da parte dei giovani, e che questi due mondi comincino a parlarsi fra loro per costruire un futuro comune (il che è da sempre l’obiettivo di Davos in realtà).
Se questo documentario riuscirà a o meno allo scopo, al momento non è dato sapere, ma la cosa certa è che rimane un documento fondamentale riguardante uno degli eventi mondiali più importanti di sempre. E soprattutto un’immagine inedita dei leader mondiali, visti per la prima volta, dietro ai riflettori, in una veste più “umana” in cui si preparano ai loro discorsi, fra emozione e tensione. Ma è anche un monito importante verso temi più che mai attuali.
Non è difficile notare da che parte penda il documentario stesso, tutt’altro che neutrale sull’argomento. Basti pensare alla regia e alla musica studiate per mettere in risalto proprio la figura di Greta (soprattutto nell’ultima parte del documentario), introdotta quasi come una super-eroina Marvel. O come vengano accostate, in maniera diametralmente opposta, le immagini dell’arrivo a Davos della Morgan e del presidente USA Trump: semplice e pratica la prima (muovendosi da sola su mezzi pubblici), pomposo e caotico il secondo (con l’arrivo su elicotteri come in una pellicola hollywoodiana). Il tutto pare essere fatto apposta per creare una certa empatia nello spettatore, a dimostrazione della libertà creativa che comunque è stata lasciata al regista Vettel.
Si può dunque vedere il documentario come un occhio privilegiato, in terza persona, che fa luce su un mondo “altro” che ci riguarda però molto da vicino, e per questo vale sicuramente la pena darci un’occhiata, per capire più approfonditamente, che cosa ci aspetta in un futuro che è sempre più prossimo!
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