Con 6 Underground anche Michael Bay sbarca su Netflix e lo fa confezionando un prodotto commerciale all’ennesima potenza, pieno zeppo di product placement e di azione (spesso fine a sé stessa) .

Andiamo con ordine. Il film Ci presenta subito i protagonisti: un gruppo di individui sfuggiti alla vita (ufficialmente morti) i quali si occupano di eliminare i grandi “cattivi” che sfuggono alla giustizia, come mafiosi, dittatori e via dicendo. Sono radunati da Uno (Ryan Reynolds), un miliardario fuori dagli schemi.

La trama è, sì, tutta qui. Il film vero e proprio sono una sequenza dietro l’altra di straordinarie scene d’azione esagerate e roboanti. Poiché essa (l’azione) è la vera protagonista della pellicola, i personaggi, poco caraatterizzati, sono soltanto un mezzo con il quale metterla in scena. Ci vengono presentati già in missione e già in una spettacolare fuga per le vie di Firenze. Mano a mano che si procede possiamo notare il blando tentativo di presentarli attraverso qualche flashback, giusto per dare l’idea che ci possa essere un accenno di trama e di sceneggiatura dietro tutto questo. Ma essa è quanto più basilare che potremmo quasi definire inutile nel complesso. Sul finale il gruppo diviene quasi una strana ed eterogenea famiglia fuorilegge, in pieno stile Fast & Furios, per capirci.

6 Underground non è altro che un enorme prodotto commerciale girato come fosse una via di mezzo tra uno spot commerciale (tutti i primi 20 minuti sono semplicemente un lungo spot per l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Green Neon) e un video musicale, con le canzoni dei Muse ed Eminem, tra gli altri, che sovrastano scene d’azione tanto esagerate quanto, spesso, totalmente prive di senso. Non dimentichiamo anche la Red Bull, il cui logo è inserito qua e là, senza neanche cercare di mascherare un minimo la cosa.

In definitiva 6 Underground, che tecnicamente sarebbero poi sette, è un film da non guardare seriamente, è Bay all’ennesima potenza, ma con ancora meno trama rispetto ai suoi lavori precedenti. Si dice che siano in programma addirittura otto sequels, la speranza è che ci diano qualcosa da guardare e non due ore di pubblicità con stuntmen che saltano qua e là inscenando, comunque, sequenze tanto spettacolari quanto inutili. Sia chiaro però: se cercate uno spettacolare e commerciale svago fine a sé stesso, spegnendo totalmente il cervello, questo è il film che fa per voi!

 

 

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