Tornano le disavventure pre-adolescenziali del gruppo di ragazzini alle prese con l’inizio delle attività ormonali e con lo sviluppo. Il 4 ottobre è arrivata su Netflix la tanto attesa terza stagione, in questo nuovo ciclo di episodi i protagonisti dello show animato continuano il loro percorso di maturazione alla scoperta del sesso e di nuove conoscenze sessuali.
Fulcro centrale è sempre la pubertà, quel cambiamento repentino e selvaggio che ogni ragazzo e ragazza deve affrontare nella propria vita. Questa terza stagione, Big Mouth si allarga ed esplora nuove fasi della sessualità aprendosi anche a tematiche omosessuali, menopausa e ipotetiche situazioni incestuose. La bizzarria fa da padrona nello show autoironico e questa stagione ampia lo spettro delle sue storie con protagonisti ancora più bizzarri che introducono in maniera esilarante tematiche legate all’esplorazione sessuale. Tuttavia, l’argomento fulcro serve a trattare di elementi quotidiani quali i rapporti con i propri genitori e di amicizia. Spesso infatti il sesso è il pretesto per mettere in risalto situazioni quotidiane e che possono succedere in quella fase giovanile.
A guidare le disavventure dei protagonisti ci sono nuovamente gli Ormoni-Mostri che consigliano ai giovanissimi le loro tecniche di approccio per sviluppare il loro legame con l’altro sesso. Lo scopo degli Ormon-Monster è quello aiutare i ragazzi a superare gli imbarazzi e trovare sicurezza in sé stessi. Una sorta di io godereccio e all’insegna della balordaggine.
Questi dieci episodi proseguono la storia di Nick, Andrew, Jessi, Jay e Missy e confermano il loro sviluppo e portando la loro amicizia ad un punto di rottura. Il cambiamento è inevitabile e i protagonisti, pian piano, si accorgono che le loro vite non saranno più le stesse e che cambieranno. Questa terza stagione porta i ragazzi in una nuova fase, più triste, matura, ma sempre all’insegna dello scompenso ormonale. Se le prime due stagioni ci proponevano storie alla scoperta del proprio organo sessuale (nella prima più focalizzata sui maschi mentre nella seconda sulle femmine), questa terza stagione propone argomenti più maturi e variegati. Tematiche non solo legate alla pubertà ma sull’attività sessuale in generale. Una visione allargata che fa da specchio di riflessione per tematiche attuali e contemporanee. Critiche sociali che vengono rappresentate con lo stesso stile ironico e goliardico dello show (come l’uso massiccio e asfissiante del cellulare).
Lo show mantiene un trend comico all’insegna dell’ingenuità della dolcezza e dell’autoironica che si confermano il punto cardine dell’originalissima serie. Inoltre, la pluralità di personaggi e di situazioni riescono a soddisfare appieno gli spettatori che si vedono rappresentati nella serie.
Narrativamente Big Mouth è una serie lineale ma ogni episodio ha una propria trama e un fulcro centrale. Non sempre c’è omogeneità e fluidità narrativa e spesso ci sono episodi più riusciti di altro. Inoltre, questa stagione offre parecchie puntate distaccate dalla timeline principale che, seppur divertenti, sono fuori dal “Mood” e non risultano efficaci (l’ultimo episodio e quello dedicato all’adolescenza di Duke). Quindi, se si valuta la struttura, la serie non è così snella ed efficace. In quest’ultima stagione vive di strappi comici e di gag semiautonome. Dall’altro canto le situazioni comiche che vivono i personaggi sono altamente esilaranti e la brevità delle puntate rendono lo show davvero divertente. C’è di tutto, sesso, divertimento, animazione ben fatta e musica. Quest’ultima è una componente fondamentale e offre dei momenti di altissimo livello con numeri da musical.
Complessivamente, seppur altalenante e poco fluida in termini diegetici, Big Mouth rimane uno show animato originale, divertentissimo e appagante. Di breve durata, diverte, intrattiene e fa riflettere su tematiche importanti poco rappresentate. Una sorta di educazione 2.0 che prosegue nel suo racconto enciclopedico sull’esplorazione della sessualità.
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