Il nuovo film d’animazione del regista di Your Name e Il giardino delle parole. Nelle sale italiane il 14-15 e 16 ottobre a cura di Nexo Digital.
Nell’epoca di Greta Thunberg e dei dibattiti sul climate change, ecco arrivare sullo schermo un film d’animazione giapponese in cui il fattore climatico rappresenta il leitmotiv principale delle vicende narrate.
Non che il dibattito sul rapporto tra uomo e natura sia una novità in questo campo. Nel Giappone la cui storia contemporanea è stata, infatti, da sempre segnata dal trauma della bomba atomica, gli anime hanno sempre dato molta importanza a questi rapporti, soprattutto quando questi non vengono rispettati e il loro equilibrio viene meno. Così sono nati i capolavori del genere post-apocalittico come Nausicaa nella valle del vento Hayao Miyazaki, Akira di Katsuhiro Otomo o Pom Poko di Isao Takahata.
All’interno di questo macro-genere del mondo anime si può inserire anche Weathering With You (tradotto in italiano con il titolo La ragazza del tempo), ultimo lavoro del regista giapponese Makoto Shinkai, già autore di successi pluripremiati in patria e all’estero come 5 cm al secondo, Il giardino delle parole e Your Name.
Sembrerebbe un passaggio quasi naturale questo per un regista che è considerato, a tutti gli effetti, il degno erede di Miyazaki, nonché uno degli animatori più apprezzati soprattutto per la sua maniera eclettica di dilatare lo spazio e il tempo, che diventano (nelle sue storie) veri e propri spazi fisici in cui i personaggi si muovono e fluttuano come dentro un wormhole.
Weathering With You rappresenta, in effetti, la summa di questa tendenza che comincia già dal suo primo lungometraggio d’esordio, Oltre le nuvole il luogo promessoci, pellicola che ha più di un punto in comune con questo suo ultimo lavoro.
Nella Tokyo contemporanea, perennemente afflitta dalla pioggia (provocata evidentemente dall’inquinamento urbano) si intrecciano le vicende di due ragazzi, Hadaka e Hinai.
Il primo è un minorenne scappato da casa e giunto nella “grande città” perché stufo della sua scuola e voglioso di fare nuove esperienze e guadagnare qualcosa. Una sorta di moderno Holden Caulfield (e il paragone non è affatto casuale, la pellicola presenta numerosi rimandi e citazioni letterarie, tra cui, appunto il romanzo di Salinger), timido e ingenuo, ma allo stesso tempo già molto “adulto” nei modi di fare e nei ragionamenti.
La seconda è invece una ragazza di Tokyo che pare essere dotata di un potere davvero particolare: può cambiare il clima a suo piacimento, e in particolare ha il dono di far tornare il sereno nel luogo in cui si trova, per qualche ora.
Come in ogni storia di Shinkai che si rispetti la narrazione non è mai unica ma i punti di vista dei due co-protagonisti della storia s’intrecciano fra loro dando vita a una storia di formazione molto intima e personale sullo sfondo di un disastro ambientale provocato proprio dai “poteri” della ragazza. Un “disaster movie” atipico dunque, dove più che la descrizione dei problemi dovuti al clima impazzito, sono i sentimenti e i legami umani a farla da padroni.
La vicenda narrata diventa piuttosto una scusa per il regista giapponese, per portare avanti la sua poetica e il suo sperimentalismo visivo con soluzioni tecniche che mischiano disegno tradizionale e CGI, qui portate all’estremo con la rappresentazione dei vari cambi di clima e gli effetti “acquosi” che si susseguono lungo tutta la pellicola.
Non mancano ovviamente i vari cliché che fanno ormai parte della tradizione “shinkaiana”: i personaggi che si abbracciano fluttuando in aria, portali che aprono mondi paralleli “sopra e sotto” ogni cosa (secondo quelli che sono i canoni dell’urban-fantasy giapponese), le musiche j-pop annesse e una riproduzione quasi maniacale degli ambienti, soprattutto della periferia e dei luoghi metropolitani di Tokyo. Una Tokyo che diventa poi sempre più “sommersa” in seguendo un’evoluzione naturale che è allo stesso tempo realistica e suggestiva.
Così tra clima ed esseri umani si crea un legame unico (in sintonia con la filosofia buddista di cui è impregnato il film) in cui le vicende del paesaggio e quelle umane dei protagonisti sono condizionate le une dalle altre, ma senza alcuna retorica ambientalista ma facendo leva, piuttosto, sulle emozioni dello spettatore. E nonostante tutto lanciando anche un messaggio importante (dal punto di vista ambientale) che è quello di rispettare l’ordine naturale delle cose, insegnamento che si riflette poi sui protagonisti, entrambi in preda a una “smania di voler essere adulti prima del tempo”.
Il messaggio viene così esemplificato nei personaggi e nella vicenda principale, regalando così un buon ritmo narrativo al racconto che riesce così ad alleggerire la narrazione e a renderla avvincente quando serve.
Si tratta, in definitiva, di un buon prodotto e in linea con le tematiche e lo stile di Shinkai che il pubblico già esperto riconoscerà e apprezzerà sicuramente. Non bisogna però aspettarsi né un docu-film sul cambiamento climatico né una semplice light novel. Il tono di tutta la pellicola è un ibrido (in linea con lo sperimentalismo generale del comparto tecnico) fra toni drammatici e toni comici, condito da un sentimentalismo romantico imperante, ma certamente non banale.
Un’ottima occasione per unire intrattenimento e riflessione su un tema oggi più che mai attuale. La pellicola sarà distribuita nelle sale italiane a cura di Nexo Digital nelle giornate del 14, 15 e 16 ottobre.
Un evento unico da non lasciarsi sfuggire per tutti gli appassionati di anime e di Makoto Shinkai, ma anche per chi vuole semplicemente rilassarsi e godersi una buon storia d’avventura e sentimenti. Sperando che non piova!
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