Dopo il grande successo ottenuto con Il clan, Pablo Trapero scrive (con Alberto Rojas Apel) e dirige un nuovo potente dramma, Il segreto di una famiglia. La sua attrice feticcio Martina Gusmán interpreta Mía, erede di una facoltosa famiglia argentina che comprende la sorella Eugenia (Bérénice Bejo), la madre Esmeralda (Graciela Borges) e il padre Augusto (Isidoro Tolkachir). Le gravissime condizioni di salute di quest’ultimo forniranno il pretesto per riunire la famiglia, i cui membri si troveranno a dover chiudere tutti i conti lasciati in sospeso, tra risentimento e segreti di ogni sorta.

La famiglia alla quale appartengono i protagonisti ha una struttura di rapporti personali tanto intricata quanto fragile. Gli interpreti trasmettono alla perfezione tutta la tensione presente, specialmente Gusmán e Bejo, i cui personaggi condividono un rapporto particolarissimo basato su un complesso dualismo amore/odio. Il segreto di una famiglia presenta anche una cornice politica legata al periodo della dittatura militare, che rappresenta una componente fondamentale nella costruzione della trama e un’importante rimembranza sulle atrocità di quegli anni.

Le performance del cast e l’elemento storico fanno da contraltare ad una storia forse eccessivamente caricata di situazioni drammatiche e imprevisti, permettendole di distinguersi nel mare di drammi familiari sempre più simili tra loro. Il controverso rapporto tra Mía ed Eugenia è ancora più efficace in tal senso; la sua apparente morbosità, rintracciabile fin dall’inizio, si stempera gradualmente tra verità riaffiorate e confessioni dolorose, fino al finale che porta a pieno compimento la relazione tra le due sorelle. Il loro è l’unico amore che resiste a tutti gli attacchi, invincibile nella sua singolarità.

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