“L’Anima e le Forme” è il tema scelto per la VI edizione del Festival della Bellezza, con riferimento all’omonimo testo di György Lukács sulle forme del rapporto tra uomo e assoluto, una manifestazione in costante crescita che si afferma tra le principali nazionali con un programma ampliato a tre settimane di eventi esclusivi connessi tra di loro in 7 tra i più prestigiosi scenari storici italiani. Dal 28 maggio al 16 giugno, in scena 29 appuntamenti con grandi protagonisti dell’arte e della cultura che seguono il fil rouge di un’indagine sulla rappresentazione artistica dello spirito nelle sue varie espressioni, la musica, la letteratura, la filosofia, la pittura, il teatro, il cinema. Sono previste oltre 50.000 presenze.
L’espressione multiforme dell’anima trova un particolare punto di raccordo nell’arte cinematografica legata alla letteratura, al teatro, alla musica. Apre il festival il 28 maggio Emir Kusturica, tra i più originali e celebrati registi della storia del cinema europeo, con un incontro sull’estro poetico, surreale e grottesco dell’anima underground. Alessio Boni racconta la messa in scena di protagonisti di capolavori letterari; Nicola Piovani, a vent’anni dall’Oscar per La vita è bella, propone un concerto, con proiezioni filmiche, di memorabili colonne sonore per grandi registi come Fellini, Monicelli, Moretti, oltre ai capolavori composti con Fabrizio De André e alle musiche per Roberto Benigni. Fellini verrà rievocato anche da Andrea De Carlo, altro artista che ha avuto l’opportunità di collaborare con lui in una vicenda dalle tinte misteriose e stravaganti. Federico Buffaracconta l’altro grande Maestro visionario del cinema, Stanley Kubrick, portando in scena l’epopea della sua opera più emblematica, 2001: Odissea nello spazio, uno shock visivo e sonoro, punto di svolta nella rappresentazione del rapporto tra l’uomo e il cosmo. Il cinema d’autore italiano è narrato da due grandi protagonisti: Matteo Garrone parla di come prende forma artistica una storia di cronaca o letteraria, Laura Morante, dialogando con Gianni Canova, delle sue esperienze di musa e interprete per grandi registi in film divenuti cult movie.
Il legame spirituale tra poesia e musica si snoda in tutti gli appuntamenti musicali: dal concerto-reading di Patti Smith, accompagnata da Tony Shanahan, che fonde rock e simbolismo, ai versi di Leonard Cohen nel gioco sacro dell’eros interpretati daMarco Ongaro; Morgan ripropone dopo molti anni alcune sue hit dall’album Canzoni dell’appartamento insieme a canzoni di grandi artisti, come i Pink Floyd, David Bowie, i Queen; Paola Turci, in un evento unico, canta la sensibilità femminile nella canzone d’autore; Vinicio Capossela presenta un concerto ideato per il festival sugli incantamenti e le invasioni della Bellezza, con ospite Mario Brunello. Lo spirito classico della musica è espresso anche dal prodigio undicenne Alexandra Dovgan con la sua interpretazione di opere di Chopin, Beethoven, Rachmaninov.
L’indagine sull’anima conduce all’incontro dei due più grandi ed enigmatici eroi letterari: Massimo Recalcati riflette sulla figura di Gesù, Fabrizio Gifuni su quella di Amleto.
Shakespeare, con Dante, è l’artista ispiratore del festival: questa edizione propone una riflessione sull’amore passione nell’Inferno dantesco con Massimo Cacciari e Giancarlo Giannini e si chiude in Arena con un evento speciale il 26 agosto, la prima mondiale del balletto Romeo & Giulietta di Prokofiev con Sergei Polunin.
Oltre che sulla Divina Commedia, il festival riflette sull’altra somma architettura letteraria dello spirito, la Recherche di Marcel Proust, attraverso la sagace critica di Alessandro Piperno; in connessione col senso dello snobismo in Proust, sono proposti due appuntamenti sul dandismo e la vita che imita l’arte: Vinicio Capossela racconta gesta e sensibilità di Oscar Wilde, Giordano Bruno Guerri di Gabriele D’Annunzio.
Sulla genesi dell’anima e i suoi equivoci è prevista una riflessione filosofica di Umberto Galimberti; Giuliano Ferrara racconta la versione aristocratica dello spirito ai tempi dell’Ancien Régime; Arturo Brachettiriflette sul rapporto tra trasformazione e identità.
L’arte è come sempre protagonista di riflessioni intorno alla Bellezza. Vittorio Sgarbi porta in scena la prima nazionale del suo spettacolo su Raffaello, Melania Mazzucco racconta l’immagine dell’invisibile dal Beato Angelico a Paul Klee.
Philippe Daverio “Ambasciatore della Bellezza”: in questa edizione il festival ha anche un suo ambasciatore che per la prima volta porta il festival oltre le mura di Verona proponendo riflessioni connesse a quattro teatri storici di grande tradizione artistica. Al Teatro Romano di Verona racconta un artista emblematico per il tema dell’edizione, Piero della Francesca e le sue geometrie dell’anima; al Teatro Olimpico di Vicenzal’ispirazione dell’architettura di Palladio e lo spirito delle forme, al Teatro Bibiena di Mantova una corrispondenza tra gli enfant prodige Mantegna e Mozart, superstar della loro epoca; al Teatro del Vittoriale a Gardone Riviera il sex appeal dell’arte con riferimenti alla Belle Époque.
Con riflessioni e progetti culturali inediti, legati tra loro, concerti e spettacoli unici o in prima nazionale, il Festival della Bellezza è oggi un unicum nel panorama culturale italiano, capace di attrarre un vasto pubblico di appassionati in territori ricchi di storia e arte meta privilegiata del turismo culturale.
Promosso dal Comune di Verona, è organizzato dall’associazione Idem con la direzione artistica di Alcide Marchioro.
Il programma completo del festival è disponibile sul sito www.festivalbellezza.it.
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