Primo film in lingua inglese per veterano regista francese, Jacques Audiard. Il cineasta realizza un atipico western, abbandonando i drammi urbani, per raccontare una sua visione sui cercatori d’oro dell’epoca.
Ambientato nel 1851, la storia si focalizza sui fratelli Sisters (sorelle), due pistoleri, due poco di buono che hanno le mani sporche dal sangue delle loro numerose uccisioni. Sono dei sicari che lavorano per il commodoro e sono alla ricerca di un chimico che ha inventato una “formula magica” per localizzare l’oro nelle acque del west.
Charlie ed Eli Sisters è altamente drammatica e piena di risvolti inaspettati. Diversi da loro, hanno subito soprusi dal loro padre che picchiava la loro madre e li faceva vivere nel terrore. Liberatosi del suo fardello, il due Sisters diventa inseparabile e sfruttano le loro abilità nell’uccidere per diventare famigerati sicari. La vicenda del padre li ha legati in modo indissolubile, ma, nell’animo, sono completamente diversi l’uno dall’altro. Charlie, il minore, sa far bene solo due cose: sparare e sbronzarsi. Alla fine, è stato lui ad uccidere il violento padre e quell’episodio sembra averlo indirizzato sulle orme paterne di alcool e violenza. Tuttavia, la condivisione del sopruso con suo fratello gli ha fornito un legame famigliare forte e perciò i due si aiutano l’un l’altro. Eli invece è ottimista, speranzoso e guarda sempre al futuro (emblematico l’acquisto dello spazzolino da denti). Mira ad avere abbastanza soldi da poter abbandonare definitivamente la vita del pistolero e non ama la violenza gratuita. Sobrio e gentile, aiuta Charlie durante le sue sbronze.
Audiard adatta il romanzo di formazione di Patrick DeWitt per focalizzare la narrazione sulle relazioni intime e sul legame tra fratelli. Un viaggio alla scoperta della coscienza, e dalla psiche, del duo attraverso una parabola sulle seconde possibilità e sul mutamento delle situazioni. La pellicola è molto intimista e nonostante ci siano sparatorie, il focus centrale rimane la natura umana.
La classica storia del West della caccia all’oro viene utilizzata come pretesto per mostrare una doppia coppia che collabora, cresce, riflette, si conosce e agisce per creare una nuova opportunità di vita. I quattro protagonisti hanno sogni, speranze e credono di poter migliorare le loro vite. Cercano l’oro per avere abbastanza denaro da abbandonare definitivamente il loro passato che li blocca a livello emotivo e non gli permette di svincolarsi da traumi famigliari. Tutti e quattro hanno dei motivi per voler migliorare la propria condizione e questo sentimento li lega e li fa cooperare.
L’elemento binario, fatto perlopiù di contrasti, è costante in tutto il film e porta l’alternanza di situazioni, di ribaltamenti, di chiari scuri, che rendono la pellicola atipica, carica di intensità emotiva pur mantenendo un tono quasi da commedia, da buddy movie. Gli episodi da western classico si concentrano su alcune tematiche che vengono capovolte per mettere in risalto l’intimità dei quattro protagonisti. Spesso ci sono scelte sorprendenti e che abbassano le aspettative, mostrando allo spettatore, l’imprevedibilità della vita. La pellicola è fatta ad hoc per mostrare i continui e repentini piccoli momenti che mutano le prospettive in maniera inaspettata.
A livello di genere, Audiard decostruisce il filone western per raccontare una storia in linea con la sua filmografia. I fratelli Sisters è un film atipico per il panorama western ed è ben riuscito nella sua rappresentazione della riflessione sulle bizzarrie della vita e sulle seconde occasioni ci offre. Lenta e non sempre facile da seguire, la pellicola è altalenante, buona sotto l’aspetto del mutamento delle aspettative ma negativa dal punto di vista della godibilità e del ritmo (a volte troppo lento e compassato). Per questa sua natura duale, il film è limitato e incostante. Ottima la regia e la fotografia, ma nonostante ciò fa fatica a prendere dal punto di vista dell’empatia.
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