Castle Rock è una serie tv statunitense del servizio streaming Hulu. Composta da 10 puntate di circa 55 minuti ciascuna, la serie è prodotta dalla Bad Robot di J.J.Abrams e dallo stesso Stephen King, creatore del materiale di partenza. Lo show si basa sull’universo letterario, condiviso, del leggendario scrittore di Bangor, che all’interno dei suoi innumerevoli romanzi, ha disseminato vari riferimenti alla sue opere precedenti. Si tratta di un raro caso di mondo condiviso, uno dei più celebri della letteratura. Un vero e proprio ecosistema narrativo che racchiude in toto “King-verso”, l’universo di Stephen King.
La serie strutta quest’idea di condivisione e confeziona una storia basata su svariate opere dello scrittore per realizzare un prodotto, fresco, nuovo e che omaggi quelle celeberrime narrazioni. Infatti, pur essendo frutto di una contaminazione, la serie offre una prospettiva, originale e in piena sintonia con il tono del celebre scrittore. Si tratta di una rielaborazione moderna, libera ed un vero e proprio rimodellamento. Già il titolo è un riferimento diretto a quel mondo. Castle Rock è la cittadina immaginaria degli Stati Uniti (nel Maine), dove il Re del Brivido ha ambientato numerosi suoi racconti e romanzi. Quindi il fulcro dell’intera serie tv non poteva non essere la cittadina. Nuovi brividi e nuovi misteri.
L’inizio della serie si basa su un giovane afroamericano che durante l’inverno, scompare misteriosamente nella foresta. Dopo svariati giorni di ricerche, durante i quali muore il padre adottivo del ragazzo, un pastore protestante, il giovane viene ritrovato incolume ed incapace di rivelare dove sia stato tutto questo tempo. Con un jump cut, la storia si svolge svariati anni dopo quell’episodio. Il ragazzo è ormai adulto, un avvocato che si batte contro la pena di morte. All’improvviso, in un’ala abbandonata della prigione di Castle Rock, Shawshank, viene trovato un “prigioniero” che non risulta in nessun archivio. In isolamento per anni, l’unico nome che riesce a sillabare è Henry Deaver, l’avvocato.
Già quest’incipit ci offre numerosi spunti misteriosi e proietta la narrazione verso un intreccio multigenere che spazia dal drammatico, all’horror, alla fantascienza e, ovviamente, al mistery. Quest’ultima componente è quella predominante in quanto il fulcro è la scoperta del mistero improntato all’inizio della storia. Un intreccio a puzzle che disorienta la visione e non permette distrazioni. Inoltre, ci sono degli spunti narrativi molto intriganti ed interessanti come ad esempio l’episodio che presenta una differente prospettiva di un colpo di scena importante, in cui vengono utilizzati degli scacchi come espediente. Complessità narrative che tengono inchiodati gli spettatori sul divano. Ogni elemento mostrato è di vitale importanza ai fini risolutivi, anche i vari riferimenti alle opere di King. Quindi lo spettatore si trasforma in “detective” che, puntata dopo puntata, mette insieme i pezzi del caso e tenta di fornire una spiegazione verosimile al mistero. Ovviamente, la serie devia su un altro genere rimanendo ancorata alla sua storia principale. Tuttavia, si addentra ad una “dimensione” nuova per offrire una spiegazione plausibile all’intera vicenda.
La storia presenta dei personaggi ricorrenti, ma i protagonisti assoluti sono i membri della famiglia Deaver, Henry e sua madre Ruth. A loro si aggiunge l’ex sceriffo Alan Pangborn, compagno di Ruth, il misterioso ragazzo trovato nel carcere e la vicina di casa, nonché ex migliore amica d’infanzia di Henry, Molly. Tutti loro sono sviluppati molto bene e, pian piano, vengono snocciolati tutti i loro riferimenti passati. Attorno a questo gruppo principale, si muovono personaggi secondari che sono dei riferimenti alle altre opere di King. Il tutto per mostrare una cittadina chiusa, ostile e fortemente tempestate da forze diaboliche e oscure.
L’atmosfera è in linea ad una serie horror-mistery di Stephen King, in cui sopra la cittadina aleggiano ombre demoniache e l’omicidio è dietro l’angolo. Forze diaboliche sono in azione e la cittadina assume il ruolo di simulacro, di attrazione per queste entità paranormali. Fonte di tutti i mali del mondo che attirano menti disturbate e maligne. Quindi il tono e il color grading imposto allo show è prevalentemente scuro e grigio. Molte scene memorabili sono in notturna e quelle più inquietanti è misteriose sono derivate da zone oscure, come una cella o una foresta (in piena notte). Inoltre, uno dei punti di forza della serie, oltre al clima surreale e di sospensione della realtà, è il continuo porre lo spettatore davanti a dei piccoli punti interrogativi che portano avanti l’intera narrazioni. Delle schegge di paura, di brivido che mostrano tutti il fascino del male.
A livello narrativo, la serie offre intrighi complessi e complicati. Salti temporali improvvisi, cambi di prospettive, forti cliffhanger e punti di svolta improvvisi ed inaspettati. Distorsioni, incubi e deliri mentali. Tutti elementi idonei per costruire un’aura di mistero e di sospensione, idonea per un racconto simile. Inoltre, sono tutti elementi che uno spettatore si aspetta di trovare da un universo basato dalle opere di Stephen King. Non sempre semplice da seguire, tuttavia la serie offre un’ottima presa verso l’emotività dello spettatore. Non sempre perfetta dal punto di vista della costruzione narrativa ( a volte si nota che si sta allungando il brodo) e in alcuni casi l’intreccio non è sviluppato in maniera costante e lineare. Un po’ voluto e un po’ forzato, ciononostante lo show offre un frullato di puro King di alto livello.
Pur basandosi su un mondo letterario ben delineato e ampio, Castle Rock presenta una storia inedita e originale. Il mistero alla base dell’intera vicenda è intrigante, appassionante e pieno di tutti quegli elementi che un fan dei racconti del brivido ama. In pieno stile king, sfrutta tutte le potenzialità narrative per incrementare l’effetto di sospensione della realtà, in modo da rendere plausibile la storia e offrire un intrattenimento misterioso e multi-dimensionale. Intrigante, ben strutturato e recitato. Castle Rock è la summa di tutte le storie kinghiane e i vari riferimenti alle opere cult dello scrittore sono un occhiolino a tutti gli appassionati. Imperdibile sia per amanti del genere, per seguaci del Re del Brivido e per coloro che amano le forme seriali mistery.
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