Il giovane Christian Ferro (Andrea Carpenzano) è una sorta di divinità tra i tifosi della Roma. Ha un grande talento per il calcio, ma è anche estremamente indisciplinato e viziato. Di giorno compie prodezze sul campo e di notte combina guai per la città, distruggendo lussuose macchine e provocando risse.

Il presidente delle società calcistica (Massimo Popolizio) decide di metterlo in riga e impartirgli quella disciplina che gli serve. Dopo un’attenta selezione, assume un professore di lettere che ha il compito di fargli passare un esame a settimana, pena la panchina, e portarlo a sostenere gli esami di maturità. Valerio (Stefano Accorsi), questo è il nome dell’insegnante, è un uomo solitario, introverso, con problemi economici e un passato che non riesce a dimenticare. Ma soprattutto non ha niente a che fare con l’esuberanza e l’arroganza di Christian e del suo mondo.

Dopo iniziali incomprensioni, i due creeranno un legame inaspettato che cambierà entrambi.

Il campione, opera prima di Leonardo D’Agostini, racconta una storia già vista molte altre volte al cinema, quella incentrata sul rapporto docente-allievo, ma lo fa ispirandosi a episodi noti nel mondo calcistico.

«È vero, è proprio così» – ha confermato Francesco Totti, dopo aver visto il film privatamente. Lo ha detto il regista D’Agostini, che ha assistito emozionato con lui alla proiezione.

«La gestione del successo è uno dei temi principali del film. – spiega D’Agostini – Questo calciatore si ritrova a vivere al massimo e deve gestire tutto quello che gli accade senza perdersi. Un lavoro molto complesso che ha richiesto una grossa documentazione sul mondo del calcio e sui calciatori, che hanno spesso tratti in comune nelle loro vite».

«Il film – dice Accorsi – racconta sia un successo reale, quello del calciatore, ma anche la percezione stessa del successo che abbiamo tutti noi attraverso i social. Ho parlato a lungo con una docente prima del set e mi ha detto che un professore bravo non è quello che insegna e aspetta che sia l’allievo a capire e districarsi nella matassa delle nozioni, ma chi cerca un contatto vero con l’allievo».

«Quando Leonardo ci ha proposto il film abbiamo pensato al contesto sociale e al fatto che l’unico star system realmente esistente in Italia è quello che ruota attorno al calcio» – afferma Rovere.

Il campione racconta una storia verosimile, niente affatto scontata. I toni sono spesso leggeri, ma perfettamente bilanciati con quelli drammatici.

Andrea Carpenzano, la star di Tutto quello che vuoi e La terra dell’abbastanza, è riuscito a rappresentare perfettamente lo stereotipo del calciatore ricco e viziato, dando tuttavia quel tocco di umanità e generosità che spesso viene celato.

Il film è una produzione Groenlandia con Rai Cinema in associazione con 3 Marys Entertainment, prodotto da Matteo Rovere e Sydney Sibilia. Uscirà nelle sale il 18 aprile 2019.

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