Un revenge-movie in salsa metal psichedelico. Questo è l’unico modo per definire Mandy, film di Panos Cosmatos e interpretato da Nicolas Cage. Gli omaggi e le ispirazioni ad altri registi che si possono notare possono essere molteplici, da Lynch a Valhalla Rising di Refn, ma partiamo dal principio.

Nella prima parte ci viene mostrato un quadretto familiare nel modo più dolce possibile. Lui, Red (Cage), un taglialegna che vive solo per l’amore per lei, Mandy (Andrea Riseborough), un’artista che di giorno fa la cassiera nel piccolo paese vicino all’isolata casa nel bosco in cui vivono. I due hanno creato un loro mondo, in cui l’esterno quasi non esiste, in cui lei è presentata come fosse una ninfa dei boschi, pura e impaurita, il tutto con un alone di spiritualismo.

La seconda parte inizia quando Mandy incrocia, casualmente, per strada Jeremiah (Linus Roache), il capo di una setta hippie religiosa, il quale rimane letteralmente stregato dal suo sguardo e decide di dover averla a tutti i costi. In seguito, tramite l’aiuto di una banda di motociclisti demoniaci con nulla di umano, la rapiscono fino al tragico avvenimento, sotto gli occhi sofferenti di Red. Da lì inizia la vera e propria parte di revenge-movie, in un viaggio sempre più psichedelico, sempre più estremo e privo di senso e sempre più allucinante con colori forti e flash in quasi tutte le scene e un Cage indemoniato che forgia le proprie armi, da citare una sorta di ascia che sembra uscire da un video epic metal. Il nostro Cage, infatti, dopo aver subito di tutto, si aprirà la strada, col sangue, partendo dai demoni motociclisti (poi verrà fuori che sono il risultato di una partita di droga andata a male, assunta da una gang) per poi arrivare ai membri della setta vera e propria, uno ad uno, uomini e donne.

L’ambientazione è quello di una foresta, mistica, con le musiche originali di Jòhann Jòhannson e non originali, ad esempio, dei King Crimson. L’assurdo è quello che caratterizza il mondo di Mandy, una foresta rossa, una fugace scena finale che suggerisce l’idea di trovarsi in un altro pianeta, poichè le immagini e le vicende tendono, col procedere di una trama apparentemente lineare, all’infinitamente assurdo in modo psichedelico/mistico.

Col procedere delle vicende Mandy si affida sempre di più a un Nicolas Cage sempre più spiritato e pazzo, totalmente a proprio agio nella parte approfittandone per far uscire fuori la follia che ha dentro. Una menzione va fatta anche per Richard Brake, esperto nell’interpretare personaggi caratterizzati da ogni tipo di pazzia e psicopatia, qui nella parte di un membro della setta. Oltre ad una piccola parte di Bill Duke.

Il film è stato presentato al Sundance Film Festival del 2018 e nel maggio dello stesso anno nel settantunesimo festival di Cannes. In Italia la pellicola è uscita direttamente nel mercato home-video il 14 febbraio, mentre nelle sale statunitensi è stato distribuito nei cinema a partire dal 14 settembre 2018.

 

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