Spider-Man: Un nuovo universo non è un prodotto di animazione come molti altri, da un certo punto di vista, visivamente, è un lungometraggio innovativo e che sfrutta molto bene le tecniche digitali per differenziarsi da tutti gli altri. Concettualmente è come se il film fosse stato pensato per essere girato con attori dal vivo. Tuttavia, il nuovo Spider-Man è un prodotto interamente animato che racconta un’ottima storia e apre il mondo dei cinecomic agli universi paralleli.
Questa nuova iterazione animata non è il film che uno si potrebbe aspettare. Nonostante i numerosi Spider-Man presenti, il film si concentra totalmente sulla nascita del nuovo eroe di quartiere: l’adolescente Miles Morales. Il giovane, di etnia afroamericana di lingua ispanica, succede al caro buon “vecchio” Peter Parker e si ritrova “da solo” ad affrontare una crisi multi-verso. Ovviamente, senza rovinare il tutto, alla fine viene aiutato da differenti Spidey provenienti da altri mondi.
La storia, è un’avventura di formazione. Un percorso che narra la nascita di un nuovo eroe attraverso le diverse incarnazioni fumettistiche. Certo, Peter Parker è la prima, la più nota iterazione, ma, nel corso degli anni, negli albi sono state riportate numerose storie di altri Spidey, provenienti dai numerosi mondi paralleli dell’universo Marvel. Spider-Man: un nuovo universo è il compendio di tutto il mondo fumettistico di Spider-Man, sintetizzato e raccontato attraverso un’epica storia di formazione, in grado di racchiudere tutta la mitologia dell’Uomo Ragno, ampliando il proprio raggio, citando anche le incarnazioni cinematografiche. Quindi è la summa dello Spider-Verse, di ogni forma di Spider-Man sia cartacea che cinematografica. Perciò, allargando il discorso è una pellicola che narra dell’unicità e della diversità di essere eroi e del concetto stesso di eroismo.
Visivamente, il film è una gioia per gli occhi. Una ventata d’aria fresca in un panorama animato saturato dai cartoon iper-realistici della Pixar. Uno stile unico e differente rispetto ai cartoon che si vedono oggigiorno.
A livello narrativo, la pellicola utilizza i cliché sulle origini dell’Uomo Ragno come snodi diegetici per raccontare, in modo sintetico, alcune parti della storia dei tanti Arrampicamuri provenienti da differenti universi paralleli. Un espediente che viene utilizzato molto bene e che permette di presentare le diversità dei nuovi eroi e di svincolarsi dalle classiche origini. Difatti, gioca sulla dualità, classica e moderna, prendendo in giro il concetto di eroismo, rompendo con la tradizione, per veicolare l’idea che ognuno può essere Spider-Man, indipendentemente dal costume e dai poteri. La cosa importante è avere il giusto atteggiamento e un adeguato senso di responsabilità. Continuare a rialzarsi nonostante le difficoltà. Perciò, nonostante si svincoli dalla tradizione, in realtà Spider-Man: un nuovo universo, rilegge l’archetipo de “Grandi poteri, grandi responsabilità”, puntando principalmente su quest’ultima qualità.
Sony sfrutta l’ottima, intelligente, storia per raccontare una nuova origine per un nuovo/vecchio amato Spider-Man di quartiere.
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