Seguito spirituale del Braveheart di Mel Gibson, Outlaw King è il nuovo film di David MacKenzie per Netflix, dopo il successo di Hell or High Water.
Ambientato nella Scozia del XIV secolo, ci vengono mostrate le gesta del celebre Robert Bruce (Chris Pine), detto anche Roberto I. Egli in principio giura fedeltà, seppur con riluttanza, al re inglese Edoardo I (ponendo momentaneamente fine alle rivolte e prendendo in sposa l’inglese Elisabetta De Burgh), poi, in seguito alle notizie sulla morte dell’eroe della rivolta scozzese William Wallace, si trova a tradire questo patto, dapprima uccidento il rivale al trono di Scozia, poi cercando di riunire le famiglie del territorio contro gli oppressori inglesi.
Quello che viene subito all’occhio in Outlaw King è il fatto che la trama e le vicende mostrate sarebbero perfette per un colossal cinematografico, ma evidentemente il mercato odierno non chiede più questo tipo di prodotti, ma vira maggiormente sull’intrattenimento più totale, come possono essere i film con supereroi o, in generale, più incentrati sull’azione anche fine a sé stessa.
Il risultato è che un film storico e d’avventura come Outlaw King viene relegato allo streaming online, col conseguente ridimensionamento a livello di budget e si rappresentazione.
A livello di accuratezza storica il film di MacKenzie è ricostruito molto fedelmente, proponendo personaggi come James Douglas (Aaron Taylor-Johnson), detto “Black Douglas”, importante condottiero della rivoluzione scozzese che, data la sua avvincente e particolare storia, probabilmente potrebbe avere un film a sé. Ci vengono mostrate le prime sconfitte di Robert e la successiva, e accurata, strategia di assalto dei propri castelli lasciandoli in fiamme per non farli riutilizzare dagli invasori inglesi. Quello che cozza con questa parte così ben ricostruita non è lo scontro finale, mai avvenuto faccia a faccia, con l’antagonista Edoardo II, caratterizzato forse in maniera troppo blanda, come un terribile, spietato e “stupido” cattivo di turno. Il fatto è che risulta particolare il voler raccontare le vicende di un eroe della storia scozzese omettendo quella che è a tutti gli effetti l’evento più importante, ovvero la battaglia di Bannockburn (1314), che risultò decisiva per la vittoria delle forze di Re Robert, facendo finire la pellicola dopo lo scontro, seppur importante anch’esso, di Loudoun Hill (1307), tralasciando l’evento che maggiormente ha consolidato il suo ruolo come re di Scozia.
Outlaw King risulta godibile per chi è appassionato o semplicemente conosce gli eventi storici narrati, per tutti gli altri può apparire come un film dal ritmo altalenante seppur egregiamente ricostruito dal punto di vista scenografico, senza tralasciare un’interpretazione non proprio eccelsa di uno statico e monoespressivo Chris Pine. Un prodotto ben confezionato ma a cui manca quel qualcosa in più che probabilmente gli avrebbero dato un budget, seppur assolutamente non esiguo, cinematografico e una cassa di risonanza maggiore, ma che, come già detto, evidentemente non risulta adeguato alle richieste degli spettatori odierni, relegando questo tipo di pellicola al circuito di Netflix.
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