Overlord è il nuovo film prodotto da J. J. Abrams (noto per l’aver ideato serie come Alias e Lost, oltre alla saga cinematografica di Cloverfield) e diretto da Jiulius Avery.
Si parte con un classico war movie fino a circa metà film. Fin qui nulla da dire, il tutto è inscenato in maniera magistrale, mostrando l’inferno dei campi di battaglia del periodo e instillando nello spettatore tutta l’ansia necessaria per l’impersonificamento nel protagonista, il soldato Boyce. Facciamo un passo indietro. Lo scenario, infatti, è quello del 1944, alla vigilia dello sbarco in Normandia e i protagonisti sono un manipolo di soldati americani (ultimi superstiti del loro plotone) intenti nell’abbattere una stazione di comando situata all’interno di una chiesa di un paesino francese, per agevolare i rinforzi aerei in vista del D-Day. Il gruppo, che vedrò col proseguimento delle vicende l’aggiunta di una ragazza francese, presenta i classici stereotipi che ci si potrebbe aspettare in un contesto del genere e che abbiamo già visto, fino alla nausea, in innumerevoli film: come il protagonista innocente ed esageratamente buono, il capogruppo duro e che pensa alla missione prima di tutto, il soldato antipatico (italoamericano in questo caso) che subirà un cambiamento all’interno del film e così via. Per non parlare del comandante nazista il cui unico tratto caratterizzante, oltre al fatto di sembrare invincibile (quasi un Terminator), è la cattiveria e la brama di potere (fine a sé stessa).
Dicevamo, una prima parte di puro film di guerra e ben girata. Le scene subito dopo l’atterraggio del gruppo si susseguono velocemente e con l’ansia di ritrovarsi in pieno territorio nemico, dove il pericolo può essere ovunque. A livello visivo non siamo certamente ai livelli di Salvate il soldato Ryan o Black Hawk Down, in quanto la violenza, fin qui, risulta leggermente più “castrata”, ma c’era da aspettarselo in un film di intrattenimento puramente Hollywoodiano.
Arriviamo ora alla seconda parte del film. Quando il sodlato Boyce riesce ad entrare nella misteriosa chiesa e scopre che qui i nazisti stanno conducendo esperimenti terrificanti sui corpi dei soldati nemici catturati, esperimenti intenti alla creazione di super soldati tramite l’iniezione di una sorta di catrame trovato nel sottosuolo francese. Overlord ora si fonde con l’horror e ci presenta creature simili a quelli che potremmo definire zombie, ma non come siamo abituati a vedere recentemente. Morti viventi con una forza e agilità senza pari il cui punto debole, però, è sempre lo stesso, la testa.
Overlord ha come scopo principale quello di divertire, non va assolitamente preso troppo seriamente, seppur le parti da war movie sono girate piuttosto bene. Sono presenti, come ci si potrebbe aspettare, incongruenze. Storiche, come il fatto che il 1944 fosse un po’ troppo presto per avere ufficiali afroamericani nell’esercito, dato i problemi razziali ancora molto presenti negli Stati Uniti, ma anche il semplice fatto che erso la fine del film pare un po’ assurdo che due soldati (tra cui uno debole e ferito) riescano a tener testa ad almeno quaranta nemici armati. Ma se si resta nell’ottica del B-Movie questi sono elementi perdonabili.
Overlord va preso per quello che è, un film col puro scopo di intrattenere senza troppe pretese. Un film quasi videogioco, ricordando molto le trame della serie Wolfestein, in cui i cattivi sono cattivissimi e i protagonisti, senza vere e proprie back stories, tenteranno di raggiungere l’obbiettivo cercando di fare anche il meglio possibile per salvare, in questo caso, un ragazzino dai terribili esperimenti e dalle abominevoli creature naziste.
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