Dimenticate la tenera e divertente Sabrina Spellman della celebre sitcom Sabrina, Vita da Strega degli anni Novanta. La nuova iterazione della serie fumettistica di Archie Comics (la medesima da cui è tratta la serie tv Riverdale) è in chiave horror e femminista!
Versione gotica e dark per mostrare il mondo della strega teenagers divisa tra il mondo mortale e quello magico della stregoneria. Un capovolgimento di prospettiva in linea con le serie apripista Riverdale, con cui Sabrina condivide l’universo narrativo. Entrambe infatti sono prodotte da Greg Berlanti (delle serie DC) e gestite, a livello creativo, da Roberto Aguirre-Sacasa. Spesso ci sono riferimenti all’altra cittadina dark e, in futuro, non sono esclusi eventuali crossover. Tale metamorfosi è audace in quanto si allontana vertiginosamente dal materiale originale ma, dal punto di vista creato e produttivo, è apprezzabile per voler virare su una prospettiva poco dibattuta, seppur in voga.
Si tratta di un prodotto teen particolare e in linea con alcune rivisitazioni moderne di prodotti tv per adolescenti più inclini a seguire una storia a tinte horror piuttosto che continuare con le tradizionali teen comedy in salsa romantica. Le terrificanti avventure di Sabrina non sono esattamente così spaventose, ma hanno momenti horror genuini e cupi. In particolare, questa nuova serie riesce a bilanciare una sequela di elementi come l’orrore, la commedia e le situazioni tipiche dei prodotti di teenager come il liceo e gli amori giovanili.
Seppur con un cambiamento nel genere, le caratteristiche dei protagonisti non variano cosi repentinamente. Sabrina è sempre una ragazzina testarda ed intraprendente. Un’adolescente ribelle che è alla ricerca del proprio posto nel mondo e che è divisa. Cocciuta, vive la classica evoluzione verso il mondo adulto. Dal cuore tenero e puro, Sabrina cerca di aiutare la sua comunità e i suoi amici mortali ma i suoi pasticci, in questa nuova iterazione, diventano delle vere e proprie “apocalissi” e assumono dimensioni “Infernali”. Le zie sono sempre Hilda e Zelda e il suo fidanzato rimane sempre Harvey Kinkle e anche loro mantengono le loro tradizionali caratteristiche. Hilda è sempre l’ingenua, irresponsabile sorella minore di Zelda, brillante, saggia e macabra strega. Essendo speculari, i loro battibecchi odio-amore offrono spunti divertenti. Harvey, per un’aderenza maggiore alla realtà, viene trasposto in chiave nerd.
L’ambientazione, oltre alla cittadina di Greendale e alla casa di Sabrina, si alterna tra la Baxter High e l’accademia della congrega magica. Quest’ultima è un luogo seducente, pregno di elementi passionali e ambigui. La Baxter invece è la classica scuola liceale americana dove i ragazzi creano gruppi di supporto (come il gruppo che Sabrina e le sue amiche fondano per aiutare le ragazze) e dove regnano i bulli. Tuttavia, il liceo non è così presente e viene utilizzato per trattare temi come il bullismo e l’omofobia. Greendale è la fittizia cittadina protagonista e grazie alla sua conformazione geografica, piena di foreste e con una miniera, la rendono il luogo ideale per una congrega di streghe. Una piccola città americana, fumosa, spettrale e rurale.
Rispetto alla versione comedy, lo show fornisce ampio spazio alla cultura magica, della congrega delle streghe e ai suoi riti. In questo modo offre uno spunto interessante e riesce a fornire una mitologia più ampia e inedita allo show. Il culto della Chiesa delle Notte viene esplorato ed è uno degli elementi più interessanti della nuova trasposizione.
Una delle cose positive dello show è la piega, in alcune parti, femminista. La protagonista è una donna ed è figlia dell’attualità e della nuova corrente femminista. Lotta contro le ottuse e stantie tradizioni della Chiesa della Notte figlie di un patriarcato retto dai maschi. Insieme alle sue amiche fonda un club (WICCA) scolastico di (e per) sole ragazze per aiutarsi a vicenda. Indipendente e testarda, si batte per la propria libertà e si scontra quasi sempre contro maschi che tentano di “addomesticarla”.
Lo show tratta di argomenti adolescenziali come il passaggio all’età adulta e le scelte che una persona deve maturare per acquisire il senso di responsabilità. Inoltre, presenta questioni tipiche quali il bullismo, l’amore giovanile, l’omosessualità e l’identità sessuale. Tanta carne al fuoco che la serie destreggia e alterna con brillantezza.
Tutti i personaggi sono ben rappresentati e hanno dei loro archi narrativi semplici ma in linea con le premesse iniziali. Quindi hanno una costruzione fluida e forniscono il loro contributo alla storyline principale. La costruzione narrativa è classica, sia orizzontale che verticale. Le avventure sono quasi auto-conclusive ma hanno echi nella macro-narrazione della stagione.
Complessivamente, le terrificanti avventure di Sabrina è una serie interessante, ben riuscita e d’intrattenimento. Lo show offre una nuova prospettiva in salsa horror della celebre strega adolescente e perciò la serie si conferma un teen drama atipico e differente rispetto ai classici prodotti per ragazzi. Divertente e di puro intrattenimento, offre spunti di riflessioni su tematiche importanti e universali (bullismo, sessualità, adolescenza). Non è prima di difetti (lunghezza delle puntate) ma si destreggia molto bene e appassiona. Ha tutti gli elementi chiave per diventare un ottimo prodotto. C’è del potenziale.
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