Tutte le volte che ho scritto ti amo è un lungometraggio originale Netflix, rilasciato in agosto, basato sull’omonimo bestseller scritto da Jenny Han e diretto da Susan Johnson. Si tratta di una pellicola adolescenziale romantica che ha come protagonista una sedicenne. Una commedia romantica divertente, appassionante e ben scritta.
La protagonista è Lara Jean una ragazza romantica che non è mai stata fidanzata poiché preferisce fantasticare sull’amore e scrivere i suoi sentimenti su carta. Ha avuto cinque amori nella sua vita e, ad ognuno di essi, ha scritto delle lettere per esternare le sue passioni. Orfana di madre, vive con suo padre e le sue due sorelle, Margot e Killy. Margot è la più grande, la responsabile della famiglia ma, ormai adulta, si allontana dalla casa per iniziare il college. Il punto di riferimento della famiglia diventa cosi Lara che si deve occupare dalla sua sorellina Kitty (undicenne). All’improvviso, i suoi cinque amori ricevono le lettere che Lara non ha mai spedito e, intimidita da questa situazione, si allea con Peter, uno dei suoi amori. I due fingono di avere una relazione amorosa poiché la ragazza vuole “tenere lontani” i ragazzi che hanno ricevuto la lettera mente il ragazzo vuole fare ingelosire la sua ex fidanzata.
Il plot è molto semplice e dinamico. La storia è lineare e ben strutturata presentando pochi personaggi dove ognuno di loro ha un profilo psicologico delineato. A far da padrone, sono interamente i personaggi femminili che sono i grandi protagonisti della storia. Il mondo delle ragazze e la “sorellanza” viene narrato in modo efficace e coerente. Infatti, uno dei punti di forza della pellicola è di sapere dove vuole arrivare, il suo scopo, e perciò rimane inchiodato in un punto di vista femminile e mantiene questa coerenza narrativa per tutta la durata. C’è passione, romanticismo e momenti davvero divertenti.
La protagonista è una grande romantica, una sognatrice ad occhi aperti ed è una vorace lettrice di romanzi rosa. Questo incipit ricalca in toto il mood del film che presenta suggestioni molto interessanti. Nonostante sia focalizzato su una liceale, il lungometraggio sceglie di raccontare solamente di alcuni personaggi e non si addentra in toto nelle questioni scolastiche. Il difficoltoso mondo liceale viene mantenuto a distanza, come ambiente di contorno e ciò rende fluida la narrazione. Ovviamente, per un fatto di coerenza e di sviluppo, il mondo giovanile viene toccato ma la sua messinscena avviene secondo conseguenze diegetiche e non attraverso forzature. Il che è un punto di forza in quanto la pellicola mantiene un buon ritmo.
Narrativamente, l’ipotetico intreccio allargato e derivato dalle cinque lettere agli spasimanti è interessante e propone una prospettiva bizzarra e originale. Due dei cinque si eliminano praticamente da soli (non svelerò il perché) mentre i tre hanno dei momenti di gloria e di sviluppo all’interno della storia. Anche il rapporto con le due sorelle è caratterizzato con efficacia in quanto ognuna di loro ha delle proprie caratteristiche ben delineate e costruite in modo efficace: Kitty la pestifera e dispettosa undicenne mentre Margot è l’adulta premurosa e sempre pronta a risolvere la situazione. Lana Connor è molto brava nella parte e la sua bravura riesce a mantenere vivo il film.
Tutte le volte che ho scritto ti amo è un lungometraggio molto carino e adatto a tutte le persone romantiche. Attraverso uno spunto narrativo interessante, la storia di Lara ha un buon ritmo e raffigura in modo divertente e appassionante la prospettiva femminile. Una commedia rosa scritta che, nonostante perda di efficacia nella costruzione dell’atto finale, mantiene una freschezza rara nelle pellicole sentimentali adolescenziali. Ironica e bizzarra, tra vantaggio da una storia dolce e semplice.
Un buon prodotto originale, non privo di difetti ma che ha una storia appassionante e in grado di intrattenere con leggerezza, proponendo delle dinamiche femminili molto divertenti e piacevoli.
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