Sceneggiato da Fabio Bonifacci e diretto da Francesco Micciché, Ricchi di Fantasia è la storia di un viaggio alla ricerca della fortuna, o meglio, della felicità senza pensieri. Con un soggetto che vuole rispecchiare l’attuale situazione italiana, il film attinge a piene mani dalla commedia tradizionale, mantenendo l’ironia propria del genere e promuovendo, con Castellitto, una comicità pura e genuina.

Carpentiere e geometra fallito, Sergio (Sergio Castellitto), convinto di aver vinto tre milioni alla lotteria, lascia moglie e casa per andare a vivere insieme alla sua amante Sabrina (Sabrina Ferilli). Quando i due innamorati scoprono che in realtà la vincita era uno scherzo messo in atto dai colleghi di lavoro di Sergio, sono costretti a mentire a entrambe le famiglie. Iniziano, così, un viaggio on the road verso la Puglia, senza un soldo in tasca ma, con tanta fantasia nella mente.

La risata facile non manca in Ricchi di Fantasia, una commedia non troppo distante da altri prodotti nostrani che, però, cerca anche di portare a galla un tema serio e molto sentito: il divario economico e sociale italiano. Con la volontà di creare una vera e propria immedesimazione nella problematica, infatti, nel film vengono mantenuti inalterati i nomi della coppia Castellitto – Ferilli, trasmettendo, così, un messaggio di uguaglianza atto a mettere sullo stesso piano il pubblico e gli attori. I due protagonisti sono il prototipo di una società alla disperata ricerca della fortuna, una collettività che vive una vita a metà e vede i soldi come un miraggio, l’oggetto della sua felicità.

Questo messaggio, molto sentito, molto discusso e molto popolare, emerge completamente in Ricchi di Fantasia, dove non c’è spazio per l’idea che anche dalla povertà si possano trarre dei vantaggi. Nonostante i continui richiami alle diverse fortune della vita, infatti, il film non riesce a trasmettere il messaggio che si possa essere felici anche se poveri, poiché, anche nei momenti di gioia, il denaro fa capolino nella storia. Forse a causa di questo messaggio mancato o volutamente eluso a Ricchi di Fantasia manca quel quid. Nonostante l’ottima interpretazione di Castellitto, vero fulcro comico del film, di fatto, non si è percepito il momento di rivelazione, di svolta, quel qualcosa in più che avrebbe potuto dare carattere al racconto.

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