Filippo Timi e Sebastiano Mauri arrivano al MantovaFilmFest con il loro “Favola”, commedia irriverente e surreale che sa scavare con coraggio e ironia nel profondo della società in cui viviamo.
Una commedia irriverente e intelligente sull’identità di genere, ma non solo: uno spazio di riflessione che va oltre i temi dell’emancipazione sessuale, per spingersi nelle pieghe profonde di ciò che siamo e ciò che vorremo essere.
Favola, diretto da Sebastiano Mauri, arriva in concorso all’undicesima edizione del MantovaFilmFest. E al chiostro del Conservatorio Campiani, venerdì 24 agosto alle 21 e 30, arrivano anche il regista e un attore protagonista d’eccezione: Filippo Timi, che ha peraltro scritto, diretto e interpretato l’apprezzato spettacolo teatrale da cui la pellicola è tratta.
È la storia di una casalinga nell’America degli anni ’50, luogo iconico caratterizzato da una tranquillità esibita e da un velo di ipocrisia. La protagonista, Mrs. Fairytale (Filippo Timi), rincorre il mito della moglie perfetta, tra uomini sovrani (e a volte violenti) nella propria famiglia. Ma se tutto, quanto meno per i canoni imposti dalla società, sembra filare perfetto, non tarderanno a emergere segreti, scheletri nell’armadio e rivolgimenti che smaschereranno una realtà fasulla, per mettere al centro una ricerca di un concetto autentico di “felicità”. Il tutto incastonato in situazioni imprevedibili, a cominciare dal sesso della protagonista, che forse è donna o forse vorrebbe esserlo. Ammesso che alla fine sciogliere la questione sia davvero importante.
Tra situazioni da commedia dell’assurdo e soluzioni che strizzano l’occhio a Ibsen, Favola parla di diversità e di autenticità, così come di emancipazione e irregolarità. Tematiche che irrompono fuori dalla cornice anni ’50 per parlare del tempo in cui viviamo. E sarà proprio la presenza di Filippo Timi e Sebastiano Mauri, compagni nella vita e fianco a fianco anche sul set, a offrire ulteriori spunti attraverso un dialogo con il pubblico del festival.
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