Il Marvel Cinematic Universe non è composto solamente dalle pellicole, anzi, l’ecosistema narrativo della Casa delle Idee è costruito in maniera multipiattaforma e con più storie che si influenzano e intersecano, in maniera più o meno diretta, su svariati medium: Cinema, Tv, Libri, Fumetti e cortometraggio One-Shots.. Su mondo dei fumetti e dei libri c’è poco da dire; sono perlopiù tie-in, prodotti ancillari che approfondiscono o ampliano la diegesi dei prodotti audiovisivi. Per gli albi fumettistici tuttavia c’è da fare una distinzione ben chiara poiché ci sono due diramazioni: c’è la divisione fumettistica che agisce in maniera autonoma e che non ha nulla a che vedere con la parte cinematografiche anche se, quest’ultima, ha influenzato in maniera esponenziale le strategie e il successo dei supereroi nelle fumetterie (vedi il caso dei Fantastici Quattro che essendo di proprietà della 20th Century Fox, per un lungo periodo, furono “cancellati” dal mondo della nona arte). Poi ci sono i tie-in, prodotti diretti che a livello fumettistico sono gli albi prequel (o meglio, preludi) che vengono realizzati e diffusi pre-lancio del film. Sono delle brevi introduzioni alle pellicole e che fanno parte della narrazione estesa diramata su multipiattaforma. Quindi, di conseguenza, anche loro fanno parte del MCU. Tuttavia, la parte più corposa di questo macro universo cinematico è composta dal connubio cinema-televisione, un legame complesso e non sempre diretto.
Nel 2010 nasce Marvel Television, una divisione di Marvel Entertaiment col compito di sviluppare il materiale televisivo sia live action che d’animazione basato sui personaggi Marvel. A capo della divisione viene messo Joseph Loeb, storico collaboratore della Casa delle Idee e noto fumettista. Dopo il successo di The Avengers, viene deciso di espandere l’MCU, anche in televisione, con la costruzione di una serie tv denominata Agents of Shield creata da Joss Whedon, Jed Whedon e Maurissa Thancharoen nel 2013. Uno show per il network ABC che funge da costola al mondo cinematografico e che fa da contorno ai film. Un prodotto parallelo e che si muove in autonomia ma che, all’occorrenza, presenta legami diretti con il mondo filmico. Per accentuare maggiormente il legame cinema-televisione, come protagonista dello serie viene “chiamato” Phil Coulson, colui che fungeva da trait d’union nelle varie pellicole. Quindi si tratta di un’opera derivata, uno spin-off su un altro medium e che è in grado di espandere su un altro mezzo la narrazione. Agents of Shield va tuttora in onda e, nonostante gli alti e bassi, presenta sempre dei legami con i film sugli Avengers. Si tratta di una relazione che vede privilegiare il mondo del cinema, medium prescelto per veicolare in modo ottimale le dinamiche essenziali per portare avanti la diegesi della macro-storia composta dalle tre fasi cinematografiche.
Sul fronte delle serie ABC, sono nati due prodotti che, con il senno di poi, si sono rivelati dei clamorosi flop: Agente Carter (2015-2016) e The Inhumans (2017). Agente Carter è un “doppio spin-off” in quanto personaggio comparso nella pellicola Captain America e poiché è la protagonista di un corto one-shots (Marvel’s One-Shots 4 – Agente Carter, 2011). Le due stagioni brevi sono state un flop e hanno portato alla cancellazione dello show. Agente Carter è un collegamento diretto al MCU e copre un arco temporale post Captain America e perciò tratta degli anni Quaranta e Cinquanta. La stessa attrice, Hayley Atwell, è rimasta la stessa e ciò accentua il legame di continuità tra il cinema e la televisione. Una corrispondenza diretta e palese. Inhumans invece è legata in maniera diretta, a livello di continuità, con la serie Agents of Shield, in quanto gli inumani, razza creata milioni di anni fa dagli esperimenti genetici fra la razza aliena dei Kree e gli umani, sono presenti, co-protagonisti, nella serie capostipite, Agents of Shield. Un collegamento tra i due show che però non ha mai generato un contatto diretto, tramite crossover, poichè The Inhumans si è rivelato un grosso fiasco, ottenendo un rating d’ascolto bassissimo, il quale ha portato la cancellazione della serie.
Nel 2013 Marvel fa un accordo con il sito di streaming Netflix per la creazione di quattro nuove serie, sempre collegate al Marvel Cinematic Universe, su altrettanti supereroi: Daredevil, Jessica Jones, Iron Fist e Luke Cage. Quattro eroi fumettistici di nicchia (a parte Devil) con l’intento è di creare un cross-over alla The Avengers, ma per la tv, denominato, The Defenders, noto agli amanti dei fumetti come I Difensori. La prima serie di Daredevil è stata accolta molto bene sia dal pubblico e dalla critica, il Diavolo di Hell’s Kitchen è il più noto dei paladini dei Difensori e, nel 2015, ha dato il via al mondo Marvel/Netflix. In pochi anni sono arrivati gli altri eroi e nel 2017 è arrivata la miniserie The Defenders che tuttavia non si è rivelata entusiasmante e ne tantomeno “rivoluzionaria” come l’assemble cinematografico dei Vendicatori. Anche le restanti singole stagioni sono state accolte in maniera altalenante, però, tutte hanno ottenuto il rinnovo per delle seconde avventure. Daredevil, oltre ad essere il più osannato da pubblico e critica, è il personaggio più celebre del gruppo e, nella sua seconda stagione, è riuscito ad introdurre con successo il Punitore, celebre antieroe fumettistico che grazie alla sua “comparsata” nella serie del Diavolo, si è guadagnato uno show televisivo tutto per sé. L’universo Marvel/Netflix, con la serie The Punisher del 2017, si è espanso a sua volte grazie ad uno spin-off e con l’avvento della seconda tornata delle prossime avventure dei supereroi aumenterà a dismisura. Tuttavia, siamo così sicuri che il mondo Marvel/Netflix faccia parte del MCU? A livello teorico e stando a tutti la risposta è affermativa ma non ci sono legami diretti tra i due “mondi”. Dal mio punto di vista l’universo supereroistico del colosso dello streaming è staccato, assestante. Non ci sono interconnessioni palesi e limpide e perciò bisogna introdurre una nuova “tipologia” e differenziare ulteriormente questo sistema seriale con quello diretto degli show della ABC. Per me gli eroi dei Difensori sono connessi in maniera indiretta con il MCU. I legami ci sono ma sono celati molto bene e sono visibili attraverso piccoli riferimenti e posso essere il frutto di speculazioni di appassionati o di gente che cerca di incastrare il tutto in modo forzato. Se si presta attenzione, le macronarazzioni dei due universi non si influenzano in una maniera rettilinea in quanto mancano la causa e l’effetto, le concatenazioni. Non si contaminano e ciò che accade sul mondo MCU non intacca la stabilità dell’universo Marvel/Netflix. Entrambi i due sistemi non presentano delle chiare scansioni temporali e perciò diventa difficile amalgamare il tutto in maniera omogenea. Sul fronte Marvel/Netflix, come già accennato, ci sono dei velati riferimenti, piccoli echi indiretti e perciò il collegamento si può evincere in maniera allusiva. Perciò, dal mio punto di vista, non si possono equiparare le serie ABC con quelle di Netflix. Sono due mondi distanziati e che, per certi versi, viaggiano su binari paralleli. Quando ci sarà un collegamento palese e una contaminazione vera e propria, magari tra Marvel/Netflix e i film MCU, allora si che si potrà rivalutare il tutto ma, per ora, si tratta solo di speculazioni. Certo che il passaggio di un eroe dalla televisione al cinema sarebbe qualcosa di interessante e mai accaduto sul fronte Marvel.
Attualmente il mondo seriale della Marvel si sta ampliando su più network e, paradossalmente, gli show che stanno avendo più successo fanno parte di servizi streaming a pagamento. Infatti, oltre a Netflix, recentemente, è stata rilasciata su Hulu la prima stagione di The Runaways, teen drama basato sull’omonimo fumetto creato da Brian K. Vaughan e Adrian Alphona (nel 2003). Dieci puntate che hanno riscosso successo e che, per ora, rappresentano, per la Marvle, il primo esperimento seriale interamente dedicato ad eroi adolescenziali. Dall’altro lato, le serie ABC stanno facendo molta fatica: Agente Carter e Inhumans sono già state cancellate mentre Agents of Shield sono anni che arranca e si salva, stagione dopo stagione, solamente grazie alla sua interconnessione diretta con il mondo cinematografico. Infatti, le serie ABC, quindi di una rete “generalista”, che dovrebbe avere un ampio pubblico, si sono dimostrate infruttuose e discontinue. Prive di caratteristiche originali hanno fatto fatica a trovare un proprio posto di riguardo nel variegato mondo seriale contemporaneo. All’inizio, sull’onda del collegamento diretto con il MCU, sono partite forte ma, alla fine, senza una costruzione narrativa autonoma adeguata, si sono sgonfiate e sgretolate in poco tempo. Agents of Shield arranca e, con alte provabilità, concluderà il suo ciclo con la sesta stagione che uscirà sulla ABC nel 2019. Non a caso, ha già “guadagnato” un ridimensionamento dalle canoniche 22 puntate, la sesta stagione sarà composta da “solo” tredici puntate.
Le serie presenti sui servizi streaming Hulu e Netflix sono più sfaccettate e presentano delle strutture solide e articolate. Sono due “network” di nicchia ma i loro show sono preconfezionate per un determinato target (Marvel/Netflix più dark e destinate ad un pubblico adulto mentre la serie Hulu è per teenagers) e perciò riescono a destreggiarsi sul fronte seriale. Hanno una struttura breve e hanno dei legami indiretti con il MCU.
A conti fatti, nel panorama seriale Marvel, si evidenzia che le serie di maggior successo provengono da servizi di streaming e non da network classici. Anzi, questi ultimi si sono rivelati dispersivi e con un target di riferimento poco chiaro. Inoltre sembra paradossale ma le serie Netflix-Hulu hanno un collegamento indiretto con il MCU mentre quelle della ABC hanno un forte connessione con il mondo cinematografico. Sarà un caso? Oppure il successo della Marvel in tv è proporzionalmente inverso a quello del MCU. Legame forte = serie tv di insuccesso – legame debole = show di successo. Sono solo congetture? Forse, ma dal lungo excursus si evince che questa “teoria” può stare in piedi. Prossimamente arriverà sulla piattaforma Freeform, una nuova serie, Cloak & Dagger, teen drama composto da dieci puntate, e che sarà il vero banco di prova per vedere se questa peculiare “ipotesi” ha motivo di esistere o meno. Lo show debutterà tra qualche settimana perciò, presto, potremo confermare o rivalutare “l’enunciato”.
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