Benjamin ( Vincent Lacoste ) aspirante medico, inizia il suo primo giorno di tirocinio nel reparto di medicina interna dove lavora anche suo padre, lo stimato professore Barois. Inizia subito ad occuparsi dei tanti pazienti e rapidamente riesce a far parte della “famiglia” ospedaliera del reparto. Insieme a lui in questa avventura c’è anche Abdel, tirocinante Algerino già medico nel suo paese che cerca di far carriera a Parigi con l’intento di far trasferire così anche la moglie e la figlia.
Una notte durante il turno di guardia Benjamin visita il signor Lemoine un paziente alcolista già noto in ospedale che lamenta forti dolori, dovrebbe e vorrebbe fargli un esame più approfondito ma il macchinario è mal funzionante e decide quindi di somministrare solamente un antidolorifico al paziente. Il mattino seguente Benjamin viene convocato dal suo capo reparto ( l’impeccabile Marianna Denicourt ) che gli comunica che il signor Lemoine è stato trovato morto dall’infermeria e decidono di tenere nascosta la negligenza del tirocinante ma Abdel più grande ed esperto ha dei dubbi su come siano andate le cose.
Lontano dagli archetipi di Dottor House e Grey’s Anatomy, fin dalla prima scena, quando a Benjamin viene dato un camice di due taglie più grande, si percepisce l’inadeguatezza che il medico può provare quando affronta le sfide che il suo mestiere anzi la sua “maledizione” lo porta a compiere. La scelta di alleviare la sofferenza di una donna anziana in fin di vita, o come quella di far quadrare risorse finanziarie e posti letto, possono risultare momenti aspramente toccanti nel film, dilemmi inspiegabili di eroi ambigui, i medici, persone normali che non fanno un mestiere normale, un racconto che ne mette in luce il lato più (dis)umano, con sfumature documentaristiche, proposito del regista Thomas Lilti anche lui medico, che è riuscito a pieno a velare questa dualità anche grazie all’interpretazione di Vincent Lacoste: la sua mono-espressione dà al film una matrice tragicomica e racchiude tutti gli ingredienti del medico, a tratti spocchioso ma ancora ingenuo che inizia goffamente la sua strada e che raggiunge alla fine del film consapevolezza e maturità.
Ambra Pelliccia
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